Roma, martedì 22 luglio 2014 – Tutto corre veloce in casa Juve. Ad una settimana esatta dal trauma del divorzio dal tecnico Campione d’Italia, arriva un nuovo trauma. Questa volta distorsivo al legamento collaterale mediale del ginocchio sinistro. A subirlo è Morata, il neo acquisto bianconero. Ma di riflesso sono anche tutti i tifosi bianconeri e la società. Come recita una delle Leggi di Murphy, non c’è limite alla malasorte. E in questo caso sembra che la dea se la sia presa con la Vecchia Signora e il suo entourage. Appena acquistati Morata, Evra e Pereyra, con lauto esborso di milioni per gioiellino del Real Madrid, che pur di non perdere il suo promettente attaccante ha voluto imbastire a tutti i costi un articolato contratto con clausola di contro riscatto (segno che nel giocatore credono molto pur avendo un attacco stratosferico), si vede già privata dell’acquisto. L’infortunio, che sembra restituirà l’attaccante solo a metà settembre, costringerà la Juventus a tornare sul mercato per trovare un’altra punta all’altezza di Campionato e Coppa e costringerà a questo punto la dirigenza a vendere Vidal. Tutto congiura contro la società, che pareva aver trovato la quadra e calmato i tifosi con l’arrivo di tre nuovi acquisti. Anche se alla fine Iturbe era scappato alla diretta concorrente, la Roma, mentre Sanchez e Cuadrado rimanevano sogni irraggiungibili.

Le richieste di Allegri adesso si orientano verso un trequartista avanzato di fantasia e spessore da mettere dietro le due punte per impostare un ipotetico 3-4-1-2 (o 4-3-1-2 che sia). Questo potrebbe spiegare perché con l’arrivo di Morata sembrava completo il reparto attaccanti. Se lo schema è giocare con due punte e un trequartista, allora Tevez, Llorente, Morata e Giovinco potevano bastare. Ma se l’idea è comunque provare a imbastire un 4-3-3 di portata europea, allora un quinto elemento in attacco sarebbe servito. Per il momento insieme a Coman, Evra, Morata e Pereyra, che tutti i commentatori in queste ore danno per cosa fatta, il mercato dei bianconeri pare chiuso. Inoltre in queste ore sta prendendo corpo l’idea di usare Pogba come fantasista avanzato dietro le due punte. Questo dovrebbe tranquillizzare i tifosi. Se così fosse il francese non dovrebbe partire. Però Vidal viene ormai dato in partenza per Manchester. L’incontro tra gli emissari inglesi potrebbe essere domani e quindi, se le voci e i rumors sono veri, il problema non sarebbe tanto sapere se parte, ma a quanto parte, e soprattutto una volta partito chi potrebbe arrivare.

La perdita di un centrocampista importante come il cileno, capace di segnare, impostare, pressare, rubare palla e di combattere a centrocampo e davanti alla difesa, non sarà indolore. Per due anni di seguito Vidal è andato in doppia cifra, contribuendo al successo della Juventus in Italia. Nelle Coppe è stato uno dei migliori. Anche se dalla sua vendita la Juventus potrà incassare tanto, quello che si aspettano dalla cessione i tifosi è l’investimento del ricavato in un giocatore che possa comunque ammortizzare la perdita. Senza dimenticare che forse è proprio la cessione di Vidal, più che il mancato acquisto di top player, la causa dell’addio di Conte alla Juventus. La società si è fatta i suoi conti. Dopo la vittoria in Italia e la conquista del trentesimo scudetto della storia bianconera, forse adesso prevalgono di più le ragioni politiche che quelle sportive e agonistiche. Gli intrecci di Lega di questi giorni dimostrano una volontà di inclusione nelle stanze del potere, per gestire quel potere. Questo potrebbe portare ad una perdita di quell’ansia e della vittoria a tutti i costi  che aveva contraddistinto i piani alti di Corso Galileo Ferraris negli scorsi anni. Ma quell’ansia non era venuta meno ad Antonio Conte. Da qui il suo addio. Nelle mosse di Agnelli sembra esserci adesso una maggiore prudenza, una voglia di alleanze e di attenzioni alla politica sportiva, poco presente nelle esternazioni e nei comportamenti di uno, due o tre anni fa. Questo potrebbe in parte spiegare la minore ansia competitiva e l’attenzione invece a far quadrare in conti, ma anche le relazioni intersocietarie.

I tifosi invece vorrebbero sempre vincere. Sempre piegare l’avversario come ha fatto Antonio Conte quest’anno, infrangendo record storici, destinati forse a durare per anni. Surclassando gli avversari e infliggendo addirittura alla seconda un distacco di 17 punti. Come in molti hanno giustamente notato, con la partenza di Conte e l’arrivo di Allegri siamo all’anno zero della Juventus. Oggi la Vecchia Signora non è la favorita allo Scudetto. È una pretendente. La favorita è la Roma che si è rinforzata molto e bene, e vorrà disputare anche una buona Champions League. Dietro la Roma è da mettere senz’altro il Napoli di Benitez, perché ha una squadra amalgamata, con pochi innesti sul mercato, matura per vincere in Italia e forse la meglio attrezzata per fare bene in Europa. Dopo c’è la Fiorentina, che conserva quasi tutti i suoi migliori elementi e in più recupera in pieno Gomez e Rossi. Se vendesse Cuadrado potrebbe inoltre investire il ricavato in nuovi campioni; e in queste ultime due stagioni i Viola hanno fatto vedere come si fa mercato senza troppi rumors e in sordina per arrivare ai pezzi pregiati. La Vecchia Signora è un’incognita e va messa insieme a Milan e Inter tra le outsider. Non si discute il suo parco giocatori, tutti campioni e se dovesse partire Vidal, sarebbe comunque un parco di campioni. Ma la vera incognita bianconera  è quanto potrà incidere Allegri sulla squadra. Forse le voci sulle presunte incomprensioni tra Allegri e Pirlo sono infondate, ma che altri giocatori se ne siano andati via dal Milan sbattendo la porta è un dato di fatto. Passi per Ambrosini e Gattuso, ormai a fine carriera. Ma un elemento come Antonini, oggi in forza al Genoa, poteva essere molto utile al Milan. Pur comprando grandi campioni sarà in grado il tecnico livornese di mantenere la squadra ai livelli di Roma, Napoli e Fiorentina?

Senza contare che i bianconeri dovranno disputare Campionato e Champions con dispendio di forze psichiche e fisiche e il rischio di maggiori infortuni. Tutto questo avrà un peso sugli equilibri della squadra, della società e dei tifosi e del loro rapporto con la società stessa. Insomma tutto è in movimento. Il mercato finisce il 31 agosto e fino ad allora ci sarà la possibilità di nuovi colpi più o meno importanti. Ma anche il rischio di perdere pezzi pregiati fondamentali come Vidal, Pogba o altri. La prima gara di Campionato dovrebbe essere il 31 agosto. Siamo certi che in questo momento tutti i tifosi bianconeri vorrebbero che quel giorno fosse domani.

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