Roma, lunedì 23 novembre 2015 – La Juve vince per 1-0 contro il Milan e arriva a ridosso delle prime posizioni e dell’Europa League. Giornata favorevole ai bianconeri che scavalcano il Diavolo rossonero e rosicchiano due punti a Roma e Fiorentina. Resta invariata invece la distanza con Napoli e Inter. Gli obiettivi della 13° giornata per gli uomini di Allegri erano chiari. Vincere la terza gara consecutiva e scavalcare l’avversario in classifica. Vivendo partita per partita senza pensare troppo alla testa del Campionato e alla Chempions League le cose riescono più facili, anche se appare ancora lontana la distanza dai primi della classe, per la qualità del gioco espressa dai bianconeri e per la capacità di essere pericolosi in attacco. Il gol vittoria lo segna Dybala al minuto 65’, chiudendo una bella azione juventina partita dalla sinistra con una giocata sontuosa di Pogba, proseguita con un affondo niente male di Alex Sandro e chiusa appunto dal campioncino bianconero. Al di là del gol non ci sono state grandi emozioni da entrambe le parti. Buffon ha dovuto compiere l’unica vera parata della gara al 89’ circa su un gran tiro dalla distanza di Cerci. Sul fronte opposto Donnarumma si è ben comportato, intervenendo su un paio di tiri da fuori area. Per il resto le geometrie di gioco si sono viste poco sia da una parte che dall’altra. La Juventus per parte sua ha avuto la “fortuna” di perdere per infortunio Evra alla mezzora del primo tempo. Con l’ingresso di Alex Sandro la fascia sinistra si è animata e il Milan ha dovuto faticare per frenare il brasiliano, capace di recuperare palla e di affondare nel cuore della difesa avversaria con facilità. Non si capisce il poco uso fatto da Allegri fino ad oggi del giocatore. Nel 3-5-2 con le fasce presidiate da Lichtesteiner e Alex Sandro si fa dura per ogni squadra.

All’inizio del secondo tempo poi Allegri ha avuto anche la “sfortuna” di perdere per infortunio Hernanes, schierato per l’occasione come trequartista dietro Dybala e Mandzukic. Sfortuna perché al di là dei fischi e delle imbeccate del pubblico su ogni svarione del giocatore, Hernanes non ha fatto del tutto male. O almeno ha fatto meglio di quando viene schierato come regista davanti alla difesa. Alcune giocate sono apparse funzionali e ha provato a spaziare su tutta la zona di competenza, provando a dare inventiva alla manovra. In un paio di occasioni ha provato il tiro dalla distanza andando di poco fuori dal bersaglio. Però, purtroppo qualche errore di concentrazione o di ansia se lo porta dietro e questo gli viene subito contestato dal pubblico. Giocare così diventa difficile per la stessa tranquillità del brasiliano, che dovrebbe ritrovare il sorriso in campo e la spensieratezza. E dovrebbe forse anche trovare più continuità nello stesso ruolo, cosa che non ha avuto. Detto questo meglio la Juventus del primo tempo con Hernanes, che quella del secondo tempo senza. Nella prima frazione la squadra non aveva quasi mai rischiato e comunque aveva tenuto in maniera salda il gioco, costringendo sempre il Milan in difesa. Nel secondo tempo con il ritorno al 3-5-2 la squadra per i primi 20 minuti ha dovuto ritrovare le posizioni in campo, facendo confusione e lasciando che i rossoneri prendessero il sopravvento. Anche se la squadra di Mihalovich non ha avuto la capacità di affondare il colpo e di mettere in difficoltà la Juventus.

I tre punti sono benedetti perché la vittoria scaccia in parte la realtà dei fatti. La Vecchia Signora non è ancora in grado di competere con Napoli, Inter e Roma. Non ha un gioco e uno schema su cui puntare. Si affaccia con difficoltà nell’area avversaria e non crea grandi occasioni da rete. Ha troppi uomini fuori forma. Di Hernanes si è detto. Mandzukic sabato è stato disastroso. Morata quando è entrato non si è visto. Chiellini non è ai liveli dello scorso anno e Sturaro, che sarebbe ottimo a centrocampo e potrebbe fare il vice Vidal, non ha quella continuità di gioco che gli permetterebbe di esprimersi la massimo. Va poi risolto il problema degli infortuni. Troppi e in continuazione. Il solito Khedira si è fermato prima della gara. Asamoah ci è ricaduto in settimana. Pereyra è out da oltre un mese e adesso si sono aggiunti anche Evra e Hernanes, mentre Cacares è sempre fermo al palo. Così non si va lontani. O meglio, visto il campionato e lo stop del Sassuolo, si può arrivare in Europa League, si può sperare di superare la fase a gironi della Chempions e di andare un po’ avanti in Coppa Italia. Ma questa squadra al momento si deve dimenticare Scudetto e Coppa dei Campioni. Anche l’obiettivo minimo fissato da Marotta la settimana scorsa di arrivare terzi è arduo al momento.

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