Roma, lunedì 18 aprile 2016 – Goleada Juventus contro il Palermo. Schiacciante vittoria dei bianconeri di Allegri che in casa allo Stadium segnano 4 reti agli ospiti siciliani che sono in zona retrocessione. Apre le marcature Khedira, dopo solo 10 minuti di gioco e una supremazia imbarazzante e fin troppo evidente. Raddoppia al 70’ circa Pogba. E poi nell’ordine segnano Cuadrado e Padoin. La Signora di Torino raggiunge così quota 79, lascia indietro il Napoli (che ha perso a Milano contro l’Inter) di 9 lunghezze e la Roma di 14 (pareggio esterno a Bergamo). A cinque turni dalla fine, Allegri e compagni si sentono lo Scudetto cucito sul petto. Il 5° consecutivo, segno di una supremazia netta in queste stagioni in Italia. Ad opporsi ai bianconeri hanno provato nell’era Conte il Milan, il Napoli e la Roma. Nell’era Allegri la Roma e quest’anno ancora il Napoli. Nessuna di queste squadre è riuscita a scalzare dal trono la società di Corso Ferraris, rinata dalle ceneri dopo due 7° posti consecutivi e Calciopoli. E nessun altra società ha avuto la capacità di seguire la Juventus anche nella risolutezza di mettere i conti a posto, di lavorare sul settore giovanile (la vittoria di quest’anno nel Torneo di Viareggio e la crescita della squadra Primavera, allenata da Grosso lo confermano), di costruire uno stadio di proprietà. Va detto quindi che i risultati ottenuti sul campo sono il frutto di una pianificazione aziendale accurata e mirata, che ha investito dalle fondamenta la società. Sono quindi il punto finale del lavoro che adesso vede arrivare i risultati. E che il perno sia la società lo dimostra il fatto che gli uomini vanno e vengono ma le vittorie rimangono. Dopo aver perso Conte, la Juventus ha vinto comunque grazie ad Allegri. Dopo aver dismesso Del Piero per sopraggiunti limiti di età la Juventus ha trovato in Tevez un trascinatore (e la chiarezza con cui si è chiuso il rapporto dovrebbe insegnare qualcosa alla Roma). Dopo aver perso Pirlo, Tevez e Vidal, la Juve ha trovato i giusti rimpiazzi. È la società la forza di questa squadra che in cinque anni non solo ha vinto ma ha piazzato una serie di record impressionanti, ultimo quello ottenuto da Buffon.

Per tornare alla gara, di ieri va segnalato subito il gran gol di Khedira su assist di Pogba. Il tedesco tra due avversari ha stoppato di petto e senza far rimbalzare a terra il pallone ha infilato sorrentino con un tocco delicato e bellissimo. Era il 10° del primo tempo e tutto sembrava annunciare la goleada che sarà. Invece per circa un’ora è accaduto poco o niente. La Juventus lentamente ha rallentato la morsa in cui aveva chiuso il Palermo nei primi minuti e ha concesso campo e occasioni ai rosanero, che sono andati anche vicini al gol. Solo un attento Barzagli è riuscito a salvare il risultato a Buffon battuto. Nel Palermo è salito in cattedra Vasquez che in più occasioni ha “matato” i difensori e i centrocampisti bianconeri, anche a causa del brutto incidente capitato a Marchisio, con la rottura del crociato sinistro dopo appena 15’ di gioco. La Juventus insomma è diventata leziosa e poco concreta, o meglio poco cattiva, e ha lasciato troppo spesso il pallino in mano agli avversari, sicura di chiudere comunque le direttrici del gioco nella propria tre quarti. Si è risvegliata solo nel finale di gara, complice il calo fisico del Palermo. Su calcio d’angolo Pogba è riuscito ad anticipare il difensore imbambolato e a mettere in rete una palla non bella ma concreta e necessaria. È il suo ottavo gol stagionale. Allegri ha sostituto Dybala, autore di una bella prestazione al rientro dall’infortunio, con Morata (troppo nervoso e falloso) fondamentale nello scardinare gli avversari. Le sue serpentine, i suoi dribbling, la sua velocità sono stati letali. E nel finale si è sbloccato anche Cuadrado che con una bella azione solitaria ha superato con un gioco di prestigio il difensore, aspettato che gli attaccanti bianconeri gli aprissero la difesa e infilato per la terza volta Sorrentino. Alla fine c’è stata gloria anche per Padoin, intelligente nel seguire l’azione di Morata, a sua volta smarcato bene da Pogba. Lo spagnolo gli ha servito un pallone d’oro (secondo assist consecutivo) che Padoin non ha sprecato, arrotondando il punteggio.

Il Palermo si è opposto come ha potuto ma la differenza c’è stata tutta. All’andata aveva perso per 3-0, quando la Signora era ancora nel suo periodo di convalescenza. Ieri per 4-0. Vanno elogiati per rendimento Cuadrado, Pogba, Mandzukic e Evra, oltre alla difesa tutta. Meno bene Khedira, autore di un bel gol, che ha retto solo un tempo, mentre nel secondo è sparito. Benino Lemina in sostituzione di Marchisio. Bravo Morata, anche se troppo nervoso. Non serve strafare sempre o protestare. Il giallo che si è preso lo sconterà la prossima gara. Un peccato. Si sono perse invece le tracce di Pereyra, Sturaro, Zaza e Asamoah. Giocatori di classe, forti fisicamente e in grado di fare la differenza, ma che ormai sono stati relegati da Allegri in panchina. Comunque sia per il momento tutto gira per il verso giusto. Mercoledì c’è la Lazio e il tecnico dovrà affrontarla senza Marchisio. Potrebbe essere il momento di Hernanes da qui fino alla fine della stagione. Cinque gare per far vedere che anche lui è da Juventus.