Roma, giovedì 26 maggio 2011 – Sarà presentato oggi all’Acrobax di Roma, Quando eravamo Froci di Andrea Pini. L’autore di Omocidi  (libro denuncia sui tanti omicidi con vittime omosessuali) ritorna in libreria con uno studio importante, edito da “ilSaggiatore”. Per la prima volta si affronta in modo documentato la storia sociale della minoranza gay nel nostro Paese dal secondo dopoguerra ai primi anni 70. Il Periodo che segue le persecuzioni fasciste e precede la nascita del Movimento omosessuale, che dal 1971-72, ha cambiato il modo di vivere e percepire l’omosessualità. Andrea Pini, professore di scuola superiore, è stato in prima linea nel Movimento gay, arrivando a presiedere il “Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli” dal 1991 al 1994. Per tracciare questa storia sepolta segue due strade. Una ricerca sui giornali e periodici dell’epoca che si occupano di omosessualità, legandola a fatti di cronaca, scandali, o dedicandovi approfondimenti. In particolare i conservatori “lo Specchio” e “il Borghese” che la usano spesso strumento per colpire esponenti della cultura o della politica di campo avverso (Pasolini, Moravia, Morante, Visconti etc.). e il progressista “l’Espresso”.

La seconda parte invece è una raccolta di interviste a gay, alcuni dei quali noti, che hanno vissuto quegli anni nella loro giovinezza e possono raccontare come era il clima sociale, culturale, affettivo e sessuale di quell’Italia. Venti testimonianze preziose che per motivi anagrafici rischiavano di andare disperse. Tra gli altri l’eccentrico scrittore Giò Staiano, protagonista della dolce vita romana (ha avuto una parte anche nel film di Fellini), gli attori-cantanti Dominot ,Vinicio Diamanti, Paolo Poli, i poeti Gian Piero Bona, Sigfrido Metalli, Elio Pecora e Aldo Braibanti (coinvolto in un famoso scandalo giudiziario),  il critico d’arte Carlo Levi (tra i fondatori del FUORI e del Movimento Gay). Ma non mancano anche personaggi meno in vista come Mario Chinazzo (discreto ufficiale di marina salito agli onori delle cronache pochi anni fa quando il tribunale di Roma ha accolto la sua domanda di costituzione di parte civile al processo per “l’omocidio” del compagno) o Amos Colombo, coinvolto nello scandalo dei “Balletti Verdi” scoppiato a Brescia nel 1960 e costretto a riparare a Londra con l’amato. Il volume è impreziosito da una arguta prefazione della firma di “Repubblica” Natalia Aspesi e da un ricco apparato fotografico che ne completa il valore documentale. Presentazione al Centro Sociale Acrobax giovedì 26 maggio ore 18:00.

Andrea Maccarrone