I bianconeri passano 2-1 all’Amsterdam Arena contro una buona Ajax, grazie a due reti di Amauri. Zaccheroni schiera un centrocampo a tre e una difesa a quattro, rinunciando alle sue convinzioni tattiche e dimostrando di possedere un sano realismo. Più facile adesso il passaggio di turno

 

di Thomas L. Corona
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Roma, sabato 13 febbraio 2010 – Dopo la vittoria contestata contro il Genoa, la Juventus replica fuori casa, superando l’Ajax di Amsterdam per 2-1. Si tratta della seconda vittoria consecutiva di Zaccheroni alla guida della Juve. Una vittoria che conferma i progressi dei bianconeri in tutti i reparti, soprattutto in attacco con una doppietta di Amauri nata da due preziosismi di Del Piero. La partita però, come era avvenuto con il Genoa di Gasperini, inizia male per la Vecchia Signora, che scende in campo contratta e impaurita, incapace di replicare l’ottimo secondo tempo di Torino. L’Ajax affonda più volte con i suoi veloci attaccanti nella difesa. La fascia destra, quella presieduta da Zebina, preferito a Caceres e a Grygera, è la più esposta dalle folate avversarie. La scelta di Zaccheroni non sembra la più idonea. Ma anche Chiellini e Legrottaglie, due “veterani” per classe e partite giocate, sono tesi e spazzano i palloni più che difender e impostare. Così da una punizione interessante per la Juve in attacco scaturisce un contropiede di circa 70 metri concluso con un tiro rasoterra che passa sotto le gambe di Buffon, non privo di colpe sul gol. È il 16’ e la partita sembra prendere una brutta piega. Ma la Vecchia Signora non si scompone e incomincia a macinare gioco, soprattutto a centrocampo e in attacco. Si lascia dietro la paura con la quale è scesa in campo e reagisce con continuità, più che con veemenza.

Del Piero soprattutto macina gioco. Dalle sue invenzioni partono le azioni più pericolose. Prima serve Diego che impegna severamente Stekelenburg. Poi libera al cross De Ceglie, sul quale Amauri si avventa come un falco e sigla il pareggio. Nel secondo tempo la Juve entra in campo determinata e decisa. Grygera sostituisce Zebina e la difesa acquista maggiore sicurezza. Ma è in attacco che i bianconeri sono più temibili. Infatti da un cross perfetto di Pinturicchio nasce il raddoppio di Amauri, che di testa supera nuovamente Stekelenburg. I lanceri cercano di reagire al doppio passivo, che mette quasi ipoteca il passaggio di turno per la Juve, e nel finale sfiorano in un paio di occasioni il gol del pareggio. Nel complesso, la squadra di Zaccheroni giorno dopo giorno sta uscendo dalla convalescenza cronica in cui l’aveva precipitata la direzione tecnica di Ferrara. Difesa e centrocampo reggono le incursioni e propongono, mentre l’attacco è tornato a macinare gol. Soprattutto Amauri, dato per irrimediabilmente perso, mentre invece partita dopo partita sta dimostrando tutto il suo valore. Adesso l’attende il Bologna e un probabile passaggio di turno in Europa League. Intanto Zaccheroni si culla la sua squadra e i prossimi ritorni di Iaquinta, Trezeguet, Camoranesi e Poulsen.

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