Grande prova della squadra di Delneri che travolge la formazione salentina con quattro reti. Il Lecce regge solo un tempo contro una Juve ben organizzata e tonica. Autore di una gara spettacolare il serbo Krasic. Procura il rigore e fornisce due assist. Bene Melo e Aquilani, che in prospettiva potrebbe tornare utile a Prandelli

di Massimiliano Bianconcini
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Roma, domenica 17 ottobre 2010 – La Juve non sbaglia in casa. Al rientro, dopo la pausa per la Nazionale, a Torino si vede una sola squadra in campo: la Vecchia Signora, che infligge al Lecce un secco 4-0. Ancora una goleada vincente, dopo quelle inflitte a Udinese e Cagliari. La Juventus conferma di possedere il migliore attacco del campionato (16 gol fatti) e per la seconda partita consecutiva esce dal campo a reti inviolate. Il Lecce dal canto suo veniva da tre risultati utili consecutivi: pareggio interno contro il Parma, pareggio fuori casa contro il Palermo delle meraviglie e vittoria in casa contro il Catania. Non proprio una squadra materasso, anche se i valori in campo sono tutti a favore dei bianconeri, che li conferma pienamente. Ma contro questa Juve, che torna tonificata dal riposo, ci sarebbe stato poco da fare anche per altre più blasonate squadre. Delneri ripropone la stessa formazione di Milano. Unica variante la coppia in attacco formata da Quagliarella e Amauri. Per motivi di infermeria il tecnico bianconero ancora una volta non può schierare l’artiglieria pesante: con Iaquinta al fianco del brasiliano. La mediana con Aquilani-Melo, supportata da Marchisio sulla sinistra e Krasic sulla destra, sembra offrire per il momento maggiori garanzie di copertura. Per cui, se contro l’Inter di Benitez la Juventus aveva dimostrato di poter competere alla pari, contro il Lecce è devastante. Soprattutto Krasic sulla destra, che scardina sempre la difesa avversaria, aggredisce tutti gli spazi, punta l’uomo, si procura il rigore del secondo gol, offre gli assist del terzo gol a Quagliarella e del quarto a Del Piero. Senza dubbio il miglior acquisto del campionato insieme a Ilicic del Palermo. E il miglior giocatore della gara.

Nel corso della ripresa Delneri sostituisce Aquilani, autore di un’ottima prestazione impreziosita dal gol che sblocca la partita, Melo e Quagliarella con Sissoko, Pepe e Del Piero. Marchisio si accentra e insieme al maliano, che in settimana ha dimostrato di risentire la competizione interna con Melo e Aquilani e le voci di una sua probabile partenza a gennaio, danno prova di grande sicurezza a centrocampo. Ma la squadra salentina aveva gettato la spugna già nel primo tempo, crollando dopo il gol su rigore. Poco prima aveva anche rischiato di pareggiare con Corvia nell’unica azione degna di nota di tutta la partita. Bravo Storari a salvare di istinto sul giovane attaccante leccese. L’azione è possibile grazie ad una dormita generale della difesa bianconera. Un black out simile a quelli di inizio stagione e sul quale Delneri nel dopopartita, ai microfoni di Sky, dirà di tornare a lavorare. Ma l’unica nota negativa della giornata non può certo offuscare quanto di positivo si è visto oggi. Una squadra in continua crescita, che ha a disposizione tante soluzioni tattiche, in attacco e a centrocampo, e con un allenatore capace di abbandonare le idee puriste sul 4-4-2. La stessa intuizione di far giocare Marchisio a sinistra di fatto modifica la formula in un duttile 4-3-3 (mascherato in un 4-4-2), perché rinuncia alla penetrazione offensiva di un ala tornante, sia essa Pepe o Martinez, in favore di un maggiore equilibrio tattico nella mediana. Ne acquista in libertà Aquilani, protetto da Melo e Marchisio. Il jolly diventa Krasic, che spazia sulla destra, ma anche sulla sinistra, come in occasione dell’azione del rigore. Altra nota positiva della giornata la rete di Del Piero, che raggiunge a quota 178 segnature Boniperti, il goleador più prolifico della storia bianconera. Le prossime partite contro Salisburgo e Bologna potrebbero allungare la striscia positiva dei bianconeri e restituire al Campionato una Juventus tornata protagonista.
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