Roma, martedì 10 aprile 2018 – La memoria non si perde. I combattenti che parteciparono alle azioni militari che portarono alla liberazione dell’Italia alla fine della Seconda guerra mondiale vivono ancora nel ricordo curato dalle associazioni che si occupano di recuperare gli oggetti, e in particolare le piastrine di riconoscimento personali, lasciati sui campi di battaglia del Lazio. Ed è tornata a casa in Georgia, nelle mani della nipote di un militare statunitense sopravvissuto agli eventi bellici e deceduto pochi anni, la sua piastrina ritrovata recentemente.

Sono le associazioni “Un ricordo per la pace” e “Gruppo ricerche storiche”, nell’ambito del progetto “Missing in Action” (Mia), a portare avanti le ricerche, in collaborazione con il Dpaa (Defence Pow/Mia Accounting Agency). Il progetto è dedicato attualmente alla ricerca di informazioni sui dispersi nei combattimenti del 1944 ad Aprilia e nelle zone di Anzio, Cori, Velletri, Cisterna e Lanuvio.

Sono 190 i nominativi forniti dal Dpa, l’Ente del Dipartimento della Difesa statunitense che ha il compito di localizzare e identificare i resti degli oltre 83mila soldati americani dispersi nelle guerre mondiali e nei conflitti più recenti. La lista era stata fornita alle associazioni dai ricercatori del Dpaa Stephen Johnson e Christine Cohn durante la visita ad Aprilia lo scorso febbraio.

Moltissime le segnalazioni di piastrine identificative e materiale bellico ed arduo è stato il lavoro per risalire ai militari di appartenenza. È necessario specificare che non tutte le piastrine rinvenute nel territorio si riferiscono a soldati deceduti nel corso dei combattimenti. Significativi, ad esempio, i casi di John P. Schaefer e di Charles M. Tyree, entrambi sopravvissuti alle operazioni militari post sbarco alleato. La piastrina di John era stata trovata negli anni 70 in località Carano ad Aprilia, mentre le tags di Charles sono state rinvenute solo recentemente, lo scorso 4 febbraio, in una pineta di Nettuno.

Il Gruppo ricerche storiche ha ottenuto segnalazioni relative a nove piastrine di diverse nazionalità rinvenute nel Lazio, non riferibili alla lista del Dpaa Tra queste, il 9 aprile scorso è tornata alla famiglia negli Stati Uniti, precisamente a Cumming, città della Georgia, la piastrina di James A. Christian, sopravvissuto alla guerra e deceduto qualche anno fa. Ad accogliere con commozione il reperto la nipote Jessica.

Elisa Bonacini di “Un ricordo per la pace”, ha commentato: «La gioia delle famiglie nel riappropriarsi di questi oggetti appartenuti ai propri cari è un incoraggiamento che ci spinge a continuare con il massimo impegno. Non posso che esprimere soddisfazione per i risultati ottenuti e ringraziare tutti coloro che stanno collaborando nel fornire informazioni utili nella ricerca dei dispersi del 1944. Voglio rinnovare l’appello a segnalare il rinvenimento di piastrine militari di qualsiasi nazionalità; in particolare mi rivolgo ai tanti collezionisti presenti sul territorio affinché si mobilitino nel restituire alle famiglie questi oggetti così significativi, anche in forma privata. Sono fiduciosa che ciò avverrà copiosamente. Un gesto nobile e grande come il cuore di noi italiani».

Nella foto: un’immagine dello sbarco ad Anzio

Di Stefania Basile

Sono nata nel 1977 all'estremità meridionale della Calabria tirrenica, nella città di Palmi, che si affaccia sullo stretto di Messina e sulle splendide isole Eolie. Amo le mie origini e Roma, la città dove vivo per motivi professionali. Come diceva la grande Mia Martini: «il carattere dei calabresi a me piace moltissimo. Possiamo sembrare testardi, un po' duri, troppo decisi. In realtà siamo delle rocce, abbiamo una grande voglia di lavorare e di vivere. Io non sono di origine, io sono proprio calabrese!».