Roma, mercoledì 13 maggio 2015 – Poche risate questa volta, o perlomeno ben alternate. “Dimentica il mio nome” è l’ultima opera di Zerocalcare e si caratterizza per l’avvicendarsi di strisce ironicamente chiassose e momenti di commozione vera. Edito da Bao Publishing sul finire del 2014 è il quinto lavoro di Zerocalcare, nonché il più intimo. Quasi sembra di aver trovato il suo diario segreto aperto e la reazione è la stessa che avresti in una casa sconosciuta: ti guardi intorno curioso, ricostruisci la vita della persona che hai davanti e resti interdetto per le posizioni che tu non avresti scelto.

La storia è incentrata sulla dipartita della nonna dell’autore, dà lì si sviluppano le 235 pagine del racconto. Ripercorre il suo passato familiare tra avvenimenti reali e inventanti; un percorso intenso, divertente con momenti di inquietudine, di riflessione tipici della generazione italiana cresciuta negli anni ‘80. Quasi una “confessione”, un viaggio introspettivo già evidenziato a tratti nelle opere precedenti, ma mai enfatizzato come questa volta. Con questo volume Zerocalcare riesce a proporre al pubblico un romanzo con una vera e propria trama – assente nei suoi lavori precedenti impostati ad episodi – trattando la quotidianità della crescita.

Un libro da leggere e rileggere non solo per la bellezza ma anche per la complessità. Consapevoli di essere dinanzi al culmine del percorso dell’autore bisogna rapportarsi con esso. A chi ha conosciuto Zerocalcare superficialmente forse questo libro potrebbe non piacere appieno. Ma per chi ha seguito il suo cammino rappresenterà una sorta di regalo. Un dono fatto ai suoi estimatori mettendo in gioco una parte di sé, quella parte che solo un vero amico condividerebbe.
Zerocalcare è un fumettista italiano che si conferma in grande ascesa. Ha avuto il merito di far conoscere il suo talento a mezzo stampa e tramite il suo blog ma soprattutto è stato capace di riportare in auge il “fumetto” (o graphic novel, per renderlo più chic) nell’era della digitalizzazione, compiendo un’impresa in qualche modo epica. Le sue strisce a fumetti rapiscono e divertono, rendendo il fumettista un fenomeno virale, non più solo appannaggio degli appassionati.

Francesco Malfetano

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