Roma, 28 maggio 2015 – Esce oggi giovedì 28 maggio 2015 in tutte le sale italiane Louisiana, il nuovo documentario di Roberto Minervini accolto quest’anno con grande entusiasmo dalla platea della 68esima edizione del Festival di Cannes. Dopo due anni di assenza, il regista marchigiano torna alla croisettes con un nuovo lavoro che mette in luce non solo la sua particolare sensibilità, ma anche una certa maestria nel saper “narrare” storie, specie quando sono di un certo stampo. Un’abilità che aveva già dimostrato nel 2013 quando sempre a Cannes presentò  Stop the Pounding Heart, il lungometraggio ambientato in Texas dove, attraverso una precisa e sapiente visione della realtà, raccontava le vicende di una tradizionale famiglia americana. Una tecnica stilistica che quest’anno, per la sezione Un certain regard, al termine della proiezione gli è valso un emozionato scroscio di applausi.

Distribuito in Italia dalla LuckyRed, Louisiana è il racconto della parte “piu’ nascosta, ma anche della piu’ significativa degli Stati Uniti.” – Spiega lo stesso Minervini – “E’ la zona dove si decidono le elezioni ma, allo stesso tempo, è anche l’America più autodistruttiva. Dove si alza il grido della rabbia contro la pigrizia della politica e delle istituzioni”. Le immagini del film sono più che eloquenti a riguardo. Grazie all’uso del piano sequenza e alla particolare confidenza che il regista è riuscito ad instaurare con tutti i protagonisti del progetto, il documentario riesce a cogliere, senza retorica, un’America che ben si scosta da quell’immagine dorata che da sempre pubblicizza nel resto del mondo. La pellicola è scandita da scene e sequenze che spesso prendono allo stomaco, coinvolgendo lo spettatore in profonde riflessioni che si concatenano fino alla battuta finale del film. Louisiana è una vetrina che rivela una società americana ormai ai margini della legalità, una terra dove sono di casa per lo più le metanfetamine, l’illegalità e le conseguenze psichiche che i tanti (troppi e continui) veterani di guerra sfogano al ritorno in patria sui loro concittadini. Roberto Minervini fa emergere quanto l’estremizzazione sia ormai l’unica reale forma di sostentamento e di protesta da parte degli americani, contro l’evidente abbandono da parte delle istituzioni e del governo. Non sorprende che il tappetto rosso più famoso di Francia abbia accolto con tanto entusiasmo l’ultimo lavoro del regista, ora pronto a stupire e ad essere acclamato anche dal proprio Paese.