Tommaso Rocchi

Con l’Atalanta, all’esordio in campionato, 1-0: è la vittoria del sacrificio, dell’umiltà e della compattezza che mister Ballardini ha saputo trasmettere alla sua formazione. Il presidente Lotito: “La squadra ha saputo reagire nel momento di difficoltà e non ha mai mollato per tutto l’intero incontro”


 Tommaso Rocchidi Gipro
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Roma, domenica 23 agosto 2009 – Inizia nel migliore dei modi il campionato della Lazio, che di misura strappa tre punti all’Atalanta. È la vittoria del sacrificio, dell’umiltà e della compattezza che mister Ballardini ha saputo trasmettere alla sua formazione. Dopo la Lazio cinica di Pechino e quella straripante ammirata con l’Elfsborg, la formazione laziale si è calata in quella operaia che, malgrado i momenti difficili della gara, ha saputo stringere i denti e portare a casa l’intero bottino.

La Lazio ha pagato fisicamente, soprattutto nella ripresa, la gara disputata in Europe League, e solo a tratti si è accesa per le invenzioni di Mauro Zarate, ben coadiuvato dal capitano Tommaso Rocchi che, dopo aver divorato in apertura di gara un gol fatto, ha messo in apprensione l’intera difesa bergamasca, che nulla ha potuto alla scoccata del centravanti laziale, ben imbeccato da Foggia, che è valsa il gol-partita.

Rispetto alle due precedenti gare mister Ballardini ha cambiato la fisionomia della squadra ed è passato dal 4-3-1-2 al 4-3-2-1 con l’inserimento a centrocampo di Foggia per Matuzalem, a far coppia con Zarate sulla trequarti alle spalle di Rocchi, subentrato a Cruz. Nella ripresa l’ex tecnico rosanero, bravo a leggere la gara, ha cercato di dare maggior spessore al centrocampo laziale ed ha gettato nella mischia Dabo e Matuzalem per Baronio e Foggia.

 

La gara

Partenza impetuosa della Lazio che in apertura di gara si presenta alla battuta a rete con Rocchi, servito da uno scatenato Zarate, che dopo aver saltato come un birillo il difensore atalantino, serve al centro dell’area di rigore il capitano che non riesce a trovare lo spiraglio per battere Consigli. La legge del calcio non perdona o quasi e dopo una manciata di secondi Brocchi commette un’ingenuità che potrebbe costar cara alla Lazio, ma Acquafresca in evidente giornata-no, da favorevole posizione, tira alto sopra la traversa. La gara aumenta d’intensità con l’Atalanta che ha in mano le redini della gara, ma al 22’ Foggia imbecca Tommaso Rocchi che questa volta non fallisce l’appuntamento con il gol.

Malgrado la gran mole di gioco prodotta, la formazione dell’ex Grecucci appare evanescente e poco incisiva nel settore avanzato con Doni che tenta spesso la giocata personale. La Lazio ha ancora birra in corpo e alla mezz’ora una magia di Zarate infiamma il già accaldato pubblico presente sugli spalti: serpentina dell’argentino che semina tre avversari, ma al momento della battuta a rete Guarente si immola e per il fenomeno biancoceleste l’azione sfuma tra le mani di Consigli. Spazio nel finale della prima frazione di gara per il perfido diagonale di Kolarov, che non bissa la rete con gli svedesi.

Nella ripresa fiammata laziale con Foggia che, dopo aver divorato 40 metri di campo, tenta la conclusione a rete, ma si stringono le maglie difensive orobiche e l’azione sfuma a bordo campo. La Lazio soffre a centrocampo e concede terreno all’Atalanta che viene imbrigliata nel migliore dei modi dalla difesa laziale, finalmente una lontana  parente rispetto a quella dello scorso anno, che per un soffio di vento prendeva il gol. Rocchi e Zarate tentano, quando possono, la sortita in avanti con conclusioni che raramente impensieriscono Consigli: ottima la prova del portiere bergamasco, che si limita al necessario per evitare la marcatura. Nei minuti di recupero Padoin con una conclusione dal limite dell’area di rigore sfiora il pareggio ma per questa Lazio sarebbe stata una beffa, per la Lazio degli scorsi anni, no. La differenza, e si nota da subito, è la maggior concentrazione e fiducia nei propri mezzi: questa è la Lazio di mister Ballardini.

 

Dopo il novantesimo

Si concede ai taccuini dei giornalisti Sebastiano Siviglia, l’anima della difesa laziale: in questo inizio di stagione i biancoazzurri hanno realizzato sei reti e ne hanno subita una. “Siamo soddisfatti e felici di queste tre vittorie che sono un buon viatico per questo inizio di campionato. In questa stagione remiamo tutti quanti nella stessa direzione per puntare più in alto possibile in classifica”.

Due battute del presidente Lotito a Mediaset Premium: “La Lazio ha espresso il giusto spirito di sacrificio che ci voleva in questa gara. La squadra ha saputo reagire nel momento di difficoltà e non ha mai mollato per tutto l’intero incontro. La gara odierna ha dimostrato che quando si hanno i favori del pronostico non sempre si vince, però noi ci siamo riusciti. Il mercato? Stiamo effettuando delle scelte, chi vuole restare alla Lazio deve condividere gli obiettivi ed il progetto. I tifosi devono credere nel nostro progetto e noi cercheremo di ripagarli”.

Un’emozione lunga una vita è per Angelo Grecucci, neotecnico bergamasco, che ha fatto soffrire i tifosi laziali: “Abbiamo fatto una buona prestazione, la squadra meritava almeno un punto per la mole di gioco prodotta, ma non siamo stati lucidi in area di rigore. La curva Nord? L’arbitro mi ha salvato quando ha fischiato l’inizio della gara. Ogni volta che torno a Roma i tifosi mi manifestano grande affetto e questo non l’ho mai dimenticato”.

Di Massimo Marciano

Fondatore e direttore di La Città Metropolitana. Giornalista professionista, youtuber, presidente e docente dell'Università Popolare dei Castelli Romani (Ente accreditato per la formazione professionale continua dei giornalisti), eletto più volte negli anni per rappresentare i colleghi in sindacato, Ordine e Istituto di previdenza dei giornalisti. Romano di nascita (nel 1963), ciociaro di origine, residente da sempre nei Castelli Romani, appassionato viaggiatore per città, borghi, colline, laghi, monti e mari d'Italia, attento osservatore del mondo (e, quando tempo e soldi lo permettono, anche turista). La passione per la scrittura è nata con i temi in classe al liceo e non riesce a distrarmi da questo mondo neanche una donna, tranne mia figlia.

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