Roma, 28 febbraio 2015 – Dopo il grande successo registrato con Maurits Cornelis Escher, il Chiostro del Bramante è pronto ad ospitare un altro imperdibile appuntamento. Tra circa due settimane l’evento organizzato da Dart – Chiostro del Bramante e Arthemisia Group aprirà le sale agli spettatori dal 16 marzo al 26 luglio 2015 con Love and life, la mostra dedicata al pittore russo Marc Chagall (1887 – 1985). Ben oltre 150 opere per raccontare il legame unico e particolare tra l’artista (neutralizzato francese e di origine ebraica) e la sua splendida compagna Bella Rosenfeld. Tra disegni, dipinti e stampe provenienti dall’Israel Museum di Gerusalemme, l’artista trae ispirazione continua dalla moglie riuscendo a creare un perenne collegamento tra gli avvenimenti della sua vita e le sue produzioni artistiche. Un legame fortissimo che si spezzerà a causa della morte prematura di lei nel 1944.

Per riuscire a creare un filone unico nella storia di Chagall, le sale del Chiostro del Bramante mostrano l’intera vita dell’artista attraverso un tesoro iconografico ed iconologico che trae origine dalle prime opere fino ad arrivare a quelle più recenti. Si scopre così la giovinezza vissuta nella nativa Vitebsk (al tempo Impero Russo oggi Bielorussia), le illustrazioni realizzate per l’autobiografia My Life e per i libri scritti da Bella First Encounter e Burning Lights. Le suoi origini ebraiche hanno avuto una certa influenza nella personale produzione pittorica. Love and Life si spiega intorno ai temi centrali della sua poetica.

Così come avveniva nell’antichità per l’arte paleocristiana, così Chagall riproduce nei suoi lavori i simboli chiave della cultura ebraica: la capra come allegoria di speranza e fiducia, la capanna per celebrare la festa dopo l’Esodo, l’asino legato ai diversi momenti biblici e il suonatore di violino quale figura presente nelle maggiori festività ebraiche. Ma il suo stile unico ed inconfondibile si deve all’abilità nell’unire l’antico e il moderno allo stile dell’avanguardia francese dei suoi anni. Sia per la rappresentazione della moglie, degli innamorati e sia come espressione personale sul tema dell’Olocausto. Curata da Ronit Sorek la mostra rivela anche quanto e come Chagall sia stato influenzato dalla Bibbia e dalla religione nella rappresentazione iconografica e spirituale dei suoi dipinti. Un evento assolutamente da non perdere.