Roma 20 novembre 2013 – “Le tele di Duchamp non raggiungono la cinquantina e furono eseguite in meo di dieci anni. Abbandonò la pittura quando aveva appena venticinque anni. Continuò sì a dipingere, ma tutto quello che fece a partire dal 1913, si inserisce nel suo tentativo di sostituire la “pittura-pittura” con la “pittura-idea”. Da questa negazione della pittura inizia la sua vera opera. Un’opera senza opere. Non ci sono quadri se non il Grande Vetro, i ready-mades, alcuni gesti ed un lungo silenzio”. Così il poeta messicano Octavio Paz descriveva l’essenza dell’attività di Marcel Duchamp (1887-1968).

Animatore del dadaismo, del surrealismo e di tutte quelle mutazione che l’arte stava subendo durante i suoi anni, dopo quasi cinquant’anni dall’ultima volta in Italia, la Galleria Nazionale d’arte Moderna di Roma lo omaggia con “Duchamp. Re-made in Italy”, un’esposizione inaugurata lo scorso 8 ottobre 2013 e in mostra ancora fino al 9 febbraio 2014.
Artista controverso, Duchamp è considerato uno fra i più importanti e influenti artisti del secolo scorso. Si occupò di sculura, pittura e diede inizio a quel tipo di arte che in tempi più moderni verrà definita sia come “Arte concettuale” che come “Ready-made“.

Dada_Marcel_DuchampLa Galleria nazionale d’arte moderna di Roma racconta Marchelle Duchamp durante la sua permanenza in Italia negli anni tra il 1964 e il 1965. Esposti anche i lavori dei pittori italiani che in quegli anni influenzarono il proprio stile dopo l’incontro con Duchamp. Il percorso si focalizza su due importanti appuntamenti: la mostra a Milano presso la Galleria Schwarz, dal 5 giugno al 30 settembre del 1964 e l’esposizione realizzata a Roma presso lo spazio Gavina di Via Condotti nel 1965. Marchelle Duchamp aveva già conosciuto il gran stivale qualche anno prima, nel 1962, quando accettò l’invito di Arturo Schwarz di andare a Milano. Occasione che lo mise a contatto con importanti artisti del tempo come Enrico Baj o Sargio D’angelo – protagonsiti del Movimento Nucleare fondato nel 1951- e il pittore Gianfranco Baruchello.

Il grande pubblico conosce Marchelle Duchamp soprattutto per la sua produzione nell’affascinante processo dell’alchimia del ready-made. Utilizzò questo termine per la prima volta in ambito artistico nel 1913 in relazione alla nota opera “Bycicle Wheel”. La mostra espone le icone più famose di questa produzione: Porte-bouteilles, Fresh Widow, Air de Paris, Roue de byciclette e altre ancora. Celebri ready-made che Andrè Breton definì come “oggetti di serie promossi dalla scelta dell’artista alla dignità di oggetti d’arte“.
Il percorso della mostra si snoda all’interno di sette sale. Il nucleo della mostra sono i famosi ready-made replicati da Duchamp in accordo con Arturo Schwarz nel 1964-1965 e donati alla Galleria nazionale d’arte moderna di Roma nel 1968.

Curata da Stefano Cecchetto, Giovanna Coltelli e Marcella Cossu con l’allestimento di Alessandro Maria Liguori, quest’esposizione vede la straordinaria collaborazione delle quattro tra le più importanti aziende nell’editoria d’arte e nell’organizzazione di grandi mostre a livello nazionale: Electa, Civita, Artemisia Group e 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE.

Video Intervista Marcel Duchamp, BBC, 1968

Info
Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea Viale delle Belle Arti 131
Roma Ingresso per disabili: Via Gramsci 73
martedì – domenica dalle 10.30 alle 19.30 (la biglietteria chiude alle 18.45) lunedì chiuso
10 € intero – 8€ ridotto 4€ ridotto scuole