Roma, martedì 13 novembre 2012 – La stagione della danza contemporanea, sempre più centrale per il Teatro Vascello di Roma, che tiene fede alla sua etichetta di stabile di innovazione e di sperimentazione delle arti performative, continua dal 15 al 18 novembre con lo spettacolo Ambiguity. Doppio appuntamento con le coreografie di Michele Pogliani e la compagnia del Balletto di Roma, lo spettacolo presenta due lavori distinti con un unico comune denominatore. Il tema, giocato tra sociologia e psicologia, dei comportamenti più intimi e segreti dell’uomo, per metterne in forse le certezze di facciata e far emergere ed esplodere le pulsioni inconsce sotterranee. Un dittico ad effetto dal sapore irriverente che, grazie al raffinato gioco di luci, installazioni e musiche, che già da sole scavano nel profondo dell’animo, catapultano lo spettatore in un mondo da “malebolge”, a prima vista irriconoscibile ma che emerge dall’intimo più celato della società contemporanea. Eleganti le immagini evocate dalle coreografie

Nella prima parte, in prima assoluta per l’Italia, viene presentato sulle note musicali di Emiliano Panepuccia (Da.Mood) e di Modeselektor Parental advisory: Adult Content, un pezzo di estrema forza visiva, a tratti urtante e brutale, creato e diretto da Michele Pogliani in collaborazione con Lorenzo Schiavio con la partecipazione di Ottavia Fusco. Nel racconto gestuale prevale, a quasi duecento anni di distanza, il sempre valido intento di “épater le bourgeois”, ossia sorprendere e mettere in discussione lo status quo della società, attraverso il sesso e le preferenze sessuali. Secondo il regista infatti, la paura dell’ambiguità permea la società moderna. “L’ambiguità spaventa, oggi come nei secoli dei secoli: è l’anima nostra più profonda e meno controllabile”. Parental Advisory: adult content affronta il tema dal punto di vista femminile e omosessuale, sempre considerati subalterni e inquietanti – ma nello stesso tempo affascinanti – dal mondo maschile dominante. Il lavoro interpreta e mette allo scoperto quello che molti pensano ma che non hanno il coraggio di dire o ammettere. Entra nel mondo delle fantasie erotiche con simboli e metafore, per coinvolgere il pubblico in un’ampia riflessione. Aiutano a creare l’immaginifico universo di profonda ambiguità, evocato dal coreografo, il video di Leonardo Cianci e Matteo Carratoni e l’installazione di Michele Innocente. La drammaturgia e di Michele Pogliani, Lorenzo Schiavo e Riccardo Reim e i testi di Riccardo Reim.

The Arena Love è il pezzo presentato nella seconda parte della serata. Un lavoro creato per la storica compagnia Dansgroep Krisztina de Chatel nel 2008 in occasione dei festeggiamenti del trentesimo anniversario di attività. La coreografia è a cura di Michele Pogliani, tutta giocata sulle musiche immortali di Antonio Vivaldi, a cui si aggiungono le sonorità scatenate sonorità hip hop di Wade Robson e le raffinate e calzanti movenze elettroniche di Amon Tobin. Il disegno Luci è di Bernie van Velzen e Michele Pogliani. The Arena Love, ambientata in un futuro senza tempo, parla della diversità dell’amore: un intreccio tra fantasia e subconscio, tra apparenza e realtà. L’essenza dell’uomo, abilmente celata dietro l’armatura dell’apparenza, ricca di finti e inutili orpelli barocchi. il pezzo si riallaccia così alla prima parte dello spettacolo, proseguendo lo studio tra l’anima sociale e l’anima individuale dell’uomo.