Rieti, venerdì 22 giugno 2018 – Al centro dell’Italia batte un cuore molto gustoso. Rieti, ombelico della nazione, questa estate sarà per ancora una volta la capitale mondiale della spezia più “hot”: il peperoncino. Dal 29 agosto al 2 settembre il capoluogo sabino ospiterà l’ottava edizione della fiera campionaria mondiale “Rieti cuore piccante”, interamente dedicata a questa produzione, tipica del territorio e seconda solo al sale, tra le spezie, per consumo mondiale. Un appuntamento che punta a bissare il record di presenze dello scorso anno, quando 160 mila persone hanno invaso il reatino alla ricerca dei piaceri piccanti della tavola e dei paesaggi suggestivi offerti dai paesi della zona.

Il programma della manifestazione è stato presentato ieri sera al Wisdomless Club di Roma (nella foto a destra). «Oltre cento stand e centinaia di varietà di peperoncini provenienti da tutto il mondo attendono i visitatori», ha annunciato la giornalista Daniela Melone, che ha condotto la serata. Non ci sono biglietti d’ingresso e tutti gli eventi sono gratuiti.

“Rieti cuore piccante è organizzata dall’associazione “Peperoncino a Rieti”, in collaborazione con l’Accademia nazionale del peperoncino, gli enti locali, Camera di Commercio e Confcommercio Imprese per l’Italia Lazio Nord. Gode del patrocinio dell’Ambasciata del Belgio. A conferma dell’interesse riscosso in tutto il mondo dalla fiera, nata otto anni fa da un’idea dell’on. Guglielmo Rositani, quest’anno oltre a quella belga sarà presente a Rieti anche una delegazione del Vietnam. Molte le nazioni che, nelle sette edizioni precedenti, hanno arricchito la manifestazione con la loro presenza e i loro prodotti.

Gastronomia e cultura, mostre e concerti, spettacoli, sport, laboratori, concorsi, arte: i cinque giorni della fiera campionaria si preannunciano ricchi di eventi. Stefano Colantoni (nella foto a sinistra), presidente dell’associazione “Peperoncino a Rieti”, ha illustrato le novità di quest’anno della fiera, che ha impiegato poco tempo a diventare uno degli appuntamenti gastronomici più attesi dell’anno, punto di riferimento per appassionati e gourmet ma anche per semplici curiosi. Anche per il 2018, a far da cornice alla fiera saranno le splendide piazze del centro storico di Rieti e le suggestive vie della città, ombelico d’Italia.

«A Rieti – ha detto Colantoni – abbiamo la più grande banca di semi di peperoncino del mondo, ricca di 1.200 varietà, e coltiviamo quattromila piante di ottocento varietà diverse. Ad arricchire gli eventi ci sarà anche la quattordicesima edizione del “Premio Poggio Bustone”, che quest’anno premierà i talenti della musica all’interno della fiera». Per gli amanti delle sette note l’appuntamento è per le 21.30 di venerdì 31 agosto in piazza Mazzini. Una serata che per molti appassionati rappresenterà sicuramente un’occasione per rivolgere un pensiero alle poesie in musica di quello che è considerato il più illustre “figlio” di Poggio Bustone, Lucio Battisti.

Particolare attenzione verrà dedicata alle neo-mamme, che nell’area detta del “Pic stop” potranno sostare per prendersi cura e allattare i propri figli. E a proposito dei più giovani, Rieti si candida anche a diventare un esempio per le scuole, grazie al lavoro svolto con gli allievi dell’Istituto alberghiero di Amatrice da Fabrizia Ventura (a destra nella foto; a sinistra Daniela Melone), personal cook designer. «La mia – ha spiegato Ventura – è una figura professionale nuova e originale. Partendo dalla mia formazione in storia dell’arte, l’ho trasformata in strumento di supporto per gli chef dal punto di vista artistico e della presentazione delle pietanze, nonché dell’organizzazione di eventi, lo show coking, oggi reso noto a tutti dai tanti programmi televisivi che vedono protagonisti in vario modo chef famosi».

Con gli studenti di Amatrice (nella foto in fondo all’articolo), Ventura ha fatto un percorso di formazione che li ha portati a conoscere tutta la filiera del peperoncino e a disegnare i piatti che in occasione della fiera proporranno ai visitatori. «Sarà un’occasione importante – ha aggiunto Ventura – per accendere i riflettori sui lavori di questi ragazzi, futuri chef, e sulla ricostruzione di Amatrice dopo il terribile sisma che l’ha colpita attraverso una raccolta di fondi destinati a un’importante ausilio per i ragazzi della scuola: il laboratorio informatico. Il terremoto ha distrutto ogni cosa e per questi ragazzi recuperare uno strumento didattico oggi indispensabile è importante».

Non dimenticare i giovani, risorsa di ogni comunità e prime vittime di ogni disastro. Anche per questo la fiera di quest’anno ha previsto l’iniziativa “Adotta un peperoncino e mettilo in mostra”, rivolta ai bambini, che saranno premiati al termine di un’esposizione delle piantine da loro coltivate. «Ogni giorno della fiera – ha annunciato Massimo Tamburini, informatore agrario – per due ore la mattina e due nel pomeriggio svolgeremo dei corsi sugli orti biologici, per capire come coltivarli e come distinguere gli insetti nocivi da quelli utili».

«La fiera – ha detto l’on. Paolo Trancassini (nella foto a sinistra), deputato e sindaco di Leonessa – è una grande occasione per tutta la provincia. Dobbiamo essere pronti non solo a rilanciare il nostro territorio dal punto di vista delle produzioni agricole e delle bellezze naturali e paesaggistiche, ma anche a darli un’identità».

«Viviamo in una zona – gli ha fatto eco Daniele Sinibaldi, vicesindaco di Rieti – colpita da un sisma che ancora oggi, a distanza di due anni, manifesta gli effetti di una lacerazione del tessuto della società. Eventi come la fiera rimettono in moto tutto il territorio. Dietro alla settimana di durata della fiera c’è un lavoro costante di preparazione di tante persone che dura tutto l’anno».

Di Stefania Basile

Sono nata nel 1977 all'estremità meridionale della Calabria tirrenica, nella città di Palmi, che si affaccia sullo stretto di Messina e sulle splendide isole Eolie. Amo le mie origini e Roma, la città dove vivo per motivi professionali. Come diceva la grande Mia Martini: «il carattere dei calabresi a me piace moltissimo. Possiamo sembrare testardi, un po' duri, troppo decisi. In realtà siamo delle rocce, abbiamo una grande voglia di lavorare e di vivere. Io non sono di origine, io sono proprio calabrese!».

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