Roma, sabato 3 dicembre 2011 – Istantanee di vita quotidiana, scatti rubati nei vicoli di Roma è questo il leit motiv della mostra-omaggio che celebra Audrey Hepburn. Fino al 4 dicembre 2011 è  il Museo dell’Ara Pacis che ospita un emozionante viaggio, chiamato “Audrey a Roma. Esterno giorno”,  nella dimensione più intima di questa attrice unica, protagonista di film che hanno fatto la storia del cinema, simbolo di bellezza e raffinatezza senza tempo nonché ambasciatrice dell’Unicef dal 1987. Ed è proprio a questa fondazione che sarà devoluta l’intera integrazione del prezzo del biglietto.

Sono quasi due le vite raccontate dai centocinquanta scatti esposti che ritraggono Audrey prima come diva del cinema e poi come mamma. In venticinque anni la nostra ha condiviso con Roma momenti memorabili: “Vacanze Romane”, “Guerra e Pace”, “La storia di una monaca”, ma soprattutto la sua storia d’amore con il medico psichiatra romano Andrea Dotti e la nascita del figlio Luca, mettendo a nudo il suo lato di mamma e moglie amorevole. Sbirciando tra gli scatti inediti – provenienti, in occasione della mostra, dagli archivi Reporters Associati, Photomasi, Istituto Luce e Klobal  – ricostruiamo una figura di donna a tutto tondo. Non solo la Audrey sul set o la Audrey alle prime del cinema “Fiammetta”, ma una Audrey che compra il pane alla bottega sotto casa, una Audrey immortalata all’uscita della storica Rinascente di Piazza Fiume dopo un pomeriggio passato con il figlio Sean, il primogenito avuto dall’attore americano Mel Ferrer. Il racconto fotografico è come un romanzo di formazione: da impenetrabile diva di Hollywood a romana di adozione che, soprattutto nel momento in cui lascia le scene negli anni ’70,  instaura un rapporto di complicità con la città eterna. Didascalie, testi, grafica e otto teche contenenti abiti di scena e non, oggetti legati alla sua intimità – passaporto americano, thermos del caffè, pennelli da trucco – ci fanno toccare l’esile Audrey e ci proiettano, anche se nel piccolo tempo di visita della mostra, nella sua raffinata dimensione.

Chiusi nella “teca” di vetro dell’Ara Pacis si lascia la chiassosa Roma piena di smog al di fuori e si compie un viaggio fantastico, ideale in sella alla quella Vespa che la mostra espone ed è, in fondo,  la protagonista insieme a Audrey Hepburn e Gregory Peck.