Roma, mercoledì 15 giugno 2011 – A ridosso dei risultati referendari, ieri un altro sussulto ha scosso la capitale: l’occupazione del Teatro Valle uno dei più antichi della città ancora in attività, situato nel rione Sant’ Eustachio, a pochi metri dal Senato. L’agitazione si origina dalle sorti incerte del teatro in seguito alla soppressione dell’ Ente Teatrale Italiano a cui è stata affidata fino ad oggi la gestione del Valle. Una delle soluzioni paventate potrebbe essere la privatizzazione del teatro. Gli autori della protesta  sono lavoratori e lavoratrice dello spettacolo autorganizzati che hanno deciso di dare una risposta forte alle politiche governative attuate negli ultimi anni nel mondo dei beni culturali organizzando tre giorni di mobilitazione. La loro protesta infatti nasce dall’ipotesi di chiusura del teatro ma abbraccia una serie di problematiche inerenti  “lo stato dell’arte” in Italia e la generale condizione di precariato in cui versano non solo gli attori di teatro  ma tutti gli operatori di questo settore.  Le idee propulsive sono state raccolte, alle ore 16,  nell’assemblea “Cronaca di una morte annunciata: dal Valle a Cinecittà, la gestione dei beni e delle risorse culturali in Italia”. Dalle ore 20 si sono succedute esibizioni di vario genere, da letture a concerti, ad opera di Fabrizio Gifuni, Pietro Sermonti, Danilo Negrelli, e altri nomi noti del mondo dello spettacolo. Mercoledì 15 giugno sempre dalle ore 20 è prevista la partecipazione di Andrea Camilleri, Elio Germano, Maddalena Crippa, Andrea Rivera ed altri, mentre per giovedì 16 giugno alla stessa ora si attendono Franca Valeri, Giovanna Marini e Sabina Guzzanti.

Oltre ai partecipanti della mobilitazione una serie di altri nomi importanti del mondo dello spettacolo (Ascanio Celestini, Toni Servillo, Claudio Santameria, Valerio Mastandrea, Roberta Nicolai, etc..) hanno sottoscritto un appello che oltre a chiedere che il Teatro Valle torni a svolgere la sua reale funzione di innovazione artistica e che il soggetto pubblico si assuma la responsabilità di una ridistribuzione  equa delle risorse, si rivolge ai lavoratori del settore che si riapproprino del loro spazio che è un settore vivo a cui si può accedere attraverso una nuova progettualità. Infine l’appello è indirizzato anche ai cittadini affinchè si uniscano a questa battaglia. La risposta dal mondo della politica non si è fatta attendere.  Oggi infatti si riunirà la giunta capitolina per firmare il protocollo con cui il Teatro Valle di proprietà del Ministero dei Beni Culturali sarà affidato in gestione all’ amministrazione comunale di Roma. L’assessore alle Politche Culturali, Dino Gasperini, ha annunciato ieri, 14 giugno, che: “Il Teatro Valle non corre alcun rischio di chiusura  poichè nella stessa delibera di domani è contenuto l’affidamento al Teatro di Roma per una stagione di grande livello e all’altezza delle aspettative di un teatro di eccellenza. Avevamo annunciato per fine giugno il completamento delle procedure di acquisizione e abbiamo mantenuto l’impegno, senza alcun ritardo”.