Roma, martedì 11 dicembre 2012 – Schiacciasassi. Una Roma spietata non lascia nemmeno le briciole ai bergamaschi, giunti a Roma con l’idea di giocarsela alla pari, magari pensando che gli uomini di Zeman snobbassero la competizione, ma sbagliandosi di grosso. Come una valanga, visto che siamo ormai alle porte dell’inverno, la squadra capitolina schianta l’Atalanta con una prestazione eccellente, pur giocando senza il suo capitano Francesco Totti, in panchina. L’attaccante romano ha visto i suoi compagni dominare in lungo e in largo la gara, a parte nella parte finale quando, a causa dell’espulsione di Osvaldo per una gomitata inutile ai danni del difensore neroazzurro Matheu, che gli costerà minimo 3 giornate.
La partita nel primo tempo vede attaccare solo ad una porta sola, ed è quella dell’Atalanta. Al 21′ del primo tempo, la Roma passa in vantaggio con un destro potente da fuori area di Pjanic (nella foto) che Consigli con un goffo intervento non riesce a respingere. 10 minuti dopo arriva il raddoppio giallorosso sull’asse Destro-Osvaldo. L’italoargentino, lanciato nel cuore dell’area, approfitta dell’incomprensione tra Raimondi e Consigli, anticipa l’intervento del portiere e mette la palla in rete.
Nella ripresa, la squadra di Zeman chiude definitavamente la gara: al 6′ minuto infatti, arriva il terzo squillo della Roma: Pjanic serve Destro tagliando la difesa dell’Atalanta e l’attaccante incrocia di prima intenzione sul secondo palo difeso da Consigli. Pochi minuti dopo però, ecco il fattaccio: Osvaldo macchia la sua gara con un gesto più stupido che vendicativo, e viene espulso per una gomitata a Matheu. A questo punto i bergamaschi si fanno vedere di più nell’area di rigore giallorossa e Stekelengurg diventa il protagonista numero uno. Grazie alle sue parate infatti, il risultato non cambia e la squadra capitolina accede ai quarti di finale della competizione.
Ora domenica pomeriggio di va a Verona ad affrontare il Chievo. Un test probante per la Roma, che vuole confermare i progressi fatti in queste ultime partite. Ma vuole soprattutto far ricredere quelle malelingue, quegli scettici, che davano questa stagione ormai conclusa già ad Ottobre, che davano il capitano della Roma ormai finito e fuori dagli schemi zemaniani e che criticavano l’operato di questa società. A volte, come si dice, il silenzio e d’oro. Quindi silenzio in sala: va in scena la Roma. La vera Roma.