Roma, giovedì 23 giugno 2011 – Il Consiglio Nazionale della Stampa Italiana, riunito ieri a Roma, denuncia come la vicenda P4-Bisignani rappresenti una vera emergenza democratica per il mondo dell’informazione. Si fa luce su tutta una serie di manovre che hanno avuto lo scopo di favorire imprenditori e politici amici, dalle vicende che hanno interessato la Rai alla compravendita di testate e spazi pubblicitari. Si puntava al controllo del sistema dei media, andando a colpire, in particolare, quei giornalisti che non si arrendevano al pensiero unico e mettevano davanti a tutto l’interesse del cittadino a essere informato. Da Michele Santoro a Lirio Abbate (al quale qualcuno avrebbe dovuto “accorciare i pezzi”, come si legge in una intercettazione), a Milena Gabanelli e tanti altri.
Di fronte a questo, in un documento votato ieri alla fine del dibattito, il Consiglio Nazionale impegna la Federazione nazionale della stampa italiana (Fnsi) a proseguire l’iniziativa di tutela e mobilitazione, convocando intorno a un tavolo i soggetti disponibili, a cominciare da quanti hanno dato vita alla grande manifestazione del 3 ottobre 2009 a difesa della libertà di informazione e del diritto dei cittadini a essere correttamente informati. «Occorre impedire – si legge nel documento -, anche attraverso strumenti legislativi, che servizi segreti deviati e logge massoniche segrete inquinino l’informazione di questo Paese. A questo scopo si ipotizzano iniziative straordinarie, anche con la convocazione del Consiglio Nazionale, aperte alle forze sane politiche, sociali e culturali, dai partiti alle associazioni e ai movimenti, per discutere e attuare tutti i progetti possibili a tutela di un valore fondante della democrazia».
Il Consiglio Nazionale della Fnsi, inoltre, ha ricordato con un minuto di silenzio Pierpaolo Faggiano, giornalista precario pugliese che si è tolto la vita la sera del 21 giugno scorso ponendo fine a un’intollerabile condizione di precarietà e incertezza lavorativa.
Da un dramma umano come questo la Fnsi ha preso spunto per ribadire il proprio impegno. Garantire dignità all’attività e ai compensi di migliaia di giornalisti che, lontani dalle redazioni e spesso costretti a operare in condizioni difficili, giornalmente si sacrificano per garantire ai cittadini il loro diritto all’informazione.