Roma, lunedì 18 novembre 2013 – Sting, nome d’arte di Gordon Sumner, ha presentato pochi giorni fa a Milano il suo ultimo nuovo disco The last ship, uscito in America il 24 settembre, annunciando inoltre il debutto dell’omonimo musical il 10 giugno 2014 a Chicago, cui seguirà l’allestimento a Broadway. Il cantante, ormai sessantaduenne, ritorna sul palco dopo ben otto anni di blocco creativo; è così che si guadagnava da vivere e, dopo aver cominciato a scrivere per una pièce teatrale, è riuscito a creare nuove canzoni. Ciò è dovuto all’aver messo da parte il suo ego, all’aver cominciato a scrivere parole da mettere in bocca ad altri; esse erano dentro di lui ma non riuscivano a venir fuori. The last ship è un cosiddetto concept album, costituito esclusivamente di inediti. «Il consumo della musica, oggi, è come quello del caffè. Si va da Starbucks, si pagano cinque dollari, si sceglie e si va via. La musica finirà per riflettere questo modello di consumo e io non credo che sia una buona cosa».

Da questa affermazione Sting fa trapelare il suo interesse verso un tipo di musica ormai fuori moda; il concept album infatti è un insieme di canzoni tutte legate a un tema, a una storia e a un punto di vista. Il cantante ha deciso di far pace col passato raccontando di un gruppo di operai di Newcastle (dove l’autore è nato), che decidono di costruire l’ultima nave in segno di ribellione alla chiusura del loro cantiere. In un’intervista Sting confessa che per lui la nave è una figura caratterizzata da una potentissima carica simbolica che rappresenta la speranza, la paura e la morte; è legata ai primi ricordi della sua infanzia in quanto ha vissuto in una casa che veniva adombrata dall’enormità di questo “evento apocalittico”, è così che gli piace definirla.

La storia di The last ship ha anche altre sfumature legate al senso di comunità senza il quale non esiste economia: i protagonisti decidono di realizzare qualcosa che sia per se stessi, che provenga da un sentimento comune, una cosa davvero rara al giorno d’oggi, in Occidente, dove i prodotti non hanno più un valore dovuto alla propria creatività. Anche la musica è diventata consumo, ma egli ha invece deciso di fare un album che pretende attenzione, ascolto e impegno e lo porta sul palcoscenico teatrale. Le rivelazioni di Sting non finiscono qui: ha accettato la proposta del suo vecchio amico Paul Simon e insieme partiranno in tour cominciando il prossimo 4 marzo al Madison Square Garden per poi proseguire con altre 18 date in Nord America.

Manuela Monteleone

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