Dopo la conquista della finale del secondo trofeo nazionale e la vittoria nel derby, la formazione di Delio Rossi ha trascurato il campionato e, dopo tre sconfitte consecutive, piomba a metà classifica. A questo punto la sfida con la Sampdoria è di rilevante importanza

di Gipro

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Roma, martedì 12 maggio 2009 Tutto come previsto. Con la testa e forse anche con le gambe alla finale di Coppa Italia con la Sampdoria, la Lazio cede l’intera posta in palio all’Udinese. Dopo il vittorioso derby con la Roma e l’accesso alla finale del 13 maggio, la Lazio ha completamente trascurato  il campionato e sono giunte tre sconfitte consecutive che hanno fatto piombare la formazione di Delio Rossi a metà classifica, lontano da tutti i possibili obiettivi proclamati d’inizio stagione dalla società di Claudio Lotito.

A questo punto la finale con la Sampdoria è di rilevante importanza: un eventuale successo, come auspica tutto l’ambiente laziale, potrebbe dare forza al progetto-Lazio, fino ad ora inesistente, che consentirebbe alla società laziale di ripetere i fasti del passato, ma in caso di sconfitta la stagione della Lazio sarebbe disastrosa e rimanderebbe di nuovo l’inizio di un ciclo di successi per farla uscire definitivamente dalla mediocrità.

La gara

È un inizio di  gara scoppiettante con l’Udinese che prova a colpire con Quagliarella, ma Muslera è attento e sventa l’occasione dei bianconeri, per l’occasione in completo giallo. Immediata risposta dei padroni di casa con Rocchi che vola in contropiede, ma al momento della battuta a rete non riesce a trovare il tempo giusto e si smarrisce tra le maglie della difesa  friulana. Trascorrono i minuti senza particolari problemi per i due estremi difensori, che non effettuano mai interventi degni di nota. Allo scadere della prima frazione di gioco, ci prova di nuovo la Lazio a rendersi pericolosa con un’incursione sull’out sinistro di Zarate, che serve al centro dell’area di rigore un invitante assist, ma Lichtsteiner e Rocchi non riescono a trovare l’impatto con la palla.

Nella ripresa la Lazio parte a spron battuto e dopo aver sfiorato la marcatura con Zarate, il funambolico argentino confeziona un assist per Rocchi (10’ st), che da fuori area con un potente tiro batte il portiere friulano. Neanche il tempo di esultare e dopo 120 secondi è Floro Flores, subentrato a Sanchez, a firmare il pareggio. Delio Rossi tenta il tutto per tutto inserendo la coppia Meghni-Mauri, spettatori non paganti, al posto di Dabo-Del Nero, ma come prevedibile e dimostrato in altre occasioni la Lazio frana inesorabilmente al cospetto dell’Udinese che con un doppio ko realizzato dall’ex giallorosso D’Agostino (23’ st) e dal rigore realizzato da Quagliarella (40’ st), chiude definitivamente le sorti dell’incontro.

Dopo il novantesimo

E’ Lichtsteiner il primo a presentarsi nel dopo gara davanti ai taccuini dei cronisti: “Abbiamo disputato una buona gara fino al pareggio dei nostri avversari, ma  dopo aver subito, per un’ingenuità, il vantaggio dei friulani ci siamo smarriti ed abbiamo perso la gara. Spero solo mercoledì contro la Sampdoria di non rivedere la Lazio degli ultimi trenta minuti, altrimenti sarà dura; dovremmo ripetere le gare contro la Roma, il Genoa e la Juventus per poter conquistare la Coppa Italia”. Conclude Tommaso Rocchi i commenti dei laziali a fine incontro: “Ci dispiace molto per i tifosi, ma la squadra è pronta per la finale di Coppa Italia”

È il patron Pozzo a commentare la gara dei friulani, alla quinta vittoria consecutiva: “Il successo contro la Lazio ci rende fiduciosi per la conquista di un posto Uefa, ma il sesto posto dipende soprattutto dai risultati delle formazioni che ci precedono in classifica. Il rammarico è la continuità, in questa stagione troppe volte non siamo stati all’altezza della situazione ed abbiamo perso gare che avremmo potuto vincere”. Fischiatissimo dalla curva laziale è l’ex giallorosso D’Agostino che con un colpo di carambola su calcio di punizione, palo e rete, ha spinto i friulani al meritato successo “Siamo molti soddisfati della vittoria e speriamo di poter concludere il campionato con una serie positiva di risultati. Attualmente gioco nella posizione che prediligo ed il gol premia un buon momento di forma”.

Di Massimo Marciano

Fondatore e direttore di La Città Metropolitana. Giornalista professionista, youtuber, presidente e docente dell'Università Popolare dei Castelli Romani (Ente accreditato per la formazione professionale continua dei giornalisti), eletto più volte negli anni per rappresentare i colleghi in sindacato, Ordine e Istituto di previdenza dei giornalisti. Romano di nascita (nel 1963), ciociaro di origine, residente da sempre nei Castelli Romani, appassionato viaggiatore per città, borghi, colline, laghi, monti e mari d'Italia, attento osservatore del mondo (e, quando tempo e soldi lo permettono, anche turista). La passione per la scrittura è nata con i temi in classe al liceo e non riesce a distrarmi da questo mondo neanche una donna, tranne mia figlia.

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