Nell’anticipo serale vince la Juventus, grazie alle reti di Quagliarella e Del Piero. Il Milan, che conserva due punti sulla Vecchia Signora, non riesce a recuperare il doppio svantaggio. Segna Ibrahimovic nel finale. Tattica e cuore le armi in più dei bianconeri

di Massimiliano Bianconcini
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Roma, domenica 31 ottobre 2010 – Capolavoro Delneri. Capolavoro Juve. Che a Milano vince una partita difficile, raggiunge il quarto posto e si accredita come una delle protagoniste del campionato. Il Milan da parte sua perde la seconda gara importante, dopo quella di Champions League con il Real, che ritrova mercoledì nella partita di ritorno. È tutto in salita fin dall’inizio per la squadra di Delneri, priva di sette giocatori tra infortuni e la squalifica di due giornate confermata a Krasic. Prima del calcio di inizio si ferma Chiellini, per una contrattura in fase di riscaldamento. Una nuova tegola per Delneri che lo sostituisce con Legrottaglie. Le molte assenze mettono a disagio la Juventus che in avvio subisce la pressione milanista. Gli uomini di Allegri sono bravi a gestire palla a centrocampo e ad affondare sulle fasce con Pato e Robinho (ottima partita la sua). L’avvio positivo produce due nette occasioni con Ibraihmovic (che coglie l’incrocio dei pali a portiere battuto) e molto affanno nella retroguardia bianconera. Ma mette in mostra la coppia Melo-Aquilani, sempre più padrona del centrocampo juventino e, alla distanza, sopravanza Pirlo-Boateng-Gattuso. Soprattutto Melo gestisce in modo sontuoso tutti i palloni, sia in fase di interdizione, sia in fase di impostazione. I due sono poi aiutati da Martinez e Marchisio sulle fasce, che raddoppiano in difesa e salgono ad aprire il gioco in fase di costruzione. Dopo i primi 20’ la squadra di Allegri si trova imbrigliata dalla mediana in avanti e non riesce più a offrire un gioco pulito. La Juventus, che ha impostato una partita tattica e di contenimento, diventa pericolosa sulle ripartenze e con Quagliarella, autore anche lui di una prova molto positiva, segna la rete che sblocca la partita. Da quel momento per il Milan diventa tutto più difficile e pur mettendo pressione alla difesa avversaria non riesce mai a trovare il gioco limpido dei primi minuti, quando aveva schiacciato in difesa la Vecchia Signora, e arriva alle conclusioni sempre in affanno. All’inizio della ripresa la Juve perde De Ceglie, che si infortuna in uno scontro con Bonera. Escono entrambi. Un quarto d’ora più avanti esce anche Martinez, per un taglio al piede. Ma invece di arrivare il gol rossonero, è la Juventus a trovare la rete del raddoppio con il 179° gol di Del Piero. Al 36’ Ibrahimovic accorcia le distanze, responsabile in parte anche Storari, che accenna solo all’intervento, ma la pressione finale del Milan non produce grandi pericoli.

La Juventus esce dalla “fossa dei leoni” di San Siro con una vittoria netta e la settima partita utile consecutiva. Supera il Chievo e con 15 punti fa un passo avanti importante verso la zona Champions. Più che le statistiche e i punteggi (segnano i due attaccanti più leggeri e agili), quello che importa sottolineare è il carisma della difesa e del centrocampo juventino, guidato da Melo (voto 8). Pur con una difesa rimaneggiata, la Vecchia Signora ha saputo erigere un muro di fronte all’attacco delle meraviglie del Milan (Pato, Ibrahimovic e Robinho). Perde in una sola gara tre giocatori fondamentali, ma li rimpiazza con riserve altrettanto valide. Non era facile entrare e trovare subito la necessaria determinazione e attenzione. I meriti di Delneri a questo punto sono indiscutibili. La Juventus è rigenerata in tutti i reparti. È una squadra compatta e unita, dove ciascun elemento, anche se schierato fuori ruolo, dà il suo contributo. I tifosi ritrovano giocatori che sembravano persi sul piano della qualità e del morale. Campioni come Felipe Melo, Marchisio e Aquilani, che destavano dubbi sull’affidabilità, oggi hanno quotazioni in crescita. Non c’è dubbio che il miglior acquisto dell’estate sia stato Gigi Delneri, che in questo avvio di campionato, dopo una mini serie di gare poco entusiasmanti, si sta dimostrando in grado di allenare una grande squadra. Sull’altro fronte preoccupa invece l’incapacità del Milan di essere determinante negli scontri diretti. Come era successo contro il Real Madrid, i rossoneri perdono punti contro una diretta avversaria per l’alta classifica. Rispetto alla gara di Madrid, contro la Vecchia Signora il Milan non ha giocato male, anzi un pareggio, per la quantità di gioco offerto, poteva anche starci. Sta di fatto però che Allegri non è riuscito a raddrizzare la partita dopo la rete del vantaggio bianconero e ad un quarto d’ora dalla fine era sotto per 2 reti a zero senza aver prodotto nitide azioni da gol. Per questo la sfortuna può attenuare fino ad un certo punto i demeriti di un attacco, che aveva di fronte una difesa rimaneggiata.

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