Roma, lunedì 9 novembre 2015 – La Juve vince la seconda gara di fila e raggiunge il 7° posto in classifica insieme a Lazio e Atalanta. Dopo il Torino, cade anche l’Empoli contro la Vecchia Signora. In svantaggio al 19’ del primo tempo, la squadra di Allegri raddrizza la partita con il gol di Mandzukic al 32’ e di Evra di testa al 38’, capovolgendo il risultato prima della fine della frazione di gioco. Per la cronaca e per le emozioni il racconto della partita sarebbe finito qui. Nella ripresa infatti l’Empoli non spinge e la Juventus amministra senza troppe ansie. Al 40’ però arriva la rete anche di Dybala, la sua quinta in Campionato, che arrotonda ancora di più il risultato finale, ma che è viziata da un netto fuorigioco. Non cambia però il risultato. Alla fine la vittoria bianconera è giusta. L’Empoli ha attaccato e pressato molto la Juventus nei primi 20’ minuti del primo tempo, riuscendo ad andare in vantaggio su uno svarione di Bonucci (i “vecchi” che predicano sulle disattenzioni dei “giovani” non dovrebbero commettere errori cosi grossolani), ma alla lunga è calato e non ha più avuto il fiato di contrastare il centrocampo bianconero. Le reti juventine sono arrivate un po’ per caso. Sono mancate azioni ben orchestrate e l’unica che può essere definita tale è stata viziata dal fuorigioco iniziale di Liechtsteiner (ma ancora una volta il passaggio delizioso di Pogba è stato premiante per lo svizzero, partito però oltre la linea dei difensori). Come al solito è mancato il gioco di squadra. Adesso però, rispetto alle prime uscite, arrivano i risultati. In pratica la Juventus sta ovviando con la grinta, il carattere e comunque la classe dei suoi uomini alla mancanza di un’idea di gioco. Il problema sarà quando dovrà affrontare squadre di qualità superiore a Empoli, Bologna e Genoa, squadre come Milan e Fiorentina ad esempio, o anche la Sampdoria.

Per il momento in casa Juve sono tutti contenti. Questa vittoria permette di arrivare a 18 punti, risalire di altre posizioni e dare inizio ad una poco probabile rimonta in chiave Scudetto. I punti di distanza da Inter e Fiorentina sono ancora troppi e soprattutto non sembra facile poter recuperare il gap, dato i ritmi che le squadre in testa alla classifica comunque riescono a conservare. Anche il terzo posto per l’accesso alla zona Champions non sembra una strada facilmente percorribile al momento per la squadra di Allegri. Otto punti sono tanti e le pretendenti del momento, Roma e Napoli, sono più attrezzate come collettivo della Signora. Per questo Allegri incomincia a sentire scricchiolare la sua posizione. Agnelli e lo stesso Marotta hanno fissato come obiettivo minimo il raggiungimento del terzo posto e l’accesso in Champions. Senza questo risultato il tecnico livornese avrà poche chance di vedersi riconfermato l’anno prossimo. Intanto la società si sta muovendo in chiave mercato per gennaio. Questo significa che le strategie e gli uomini acquistati e messi a disposizione di Allegri non sono all’altezza delle aspettative. In pratica non sono da Juve. Ecco allora che si parla di Lavezzi, Soriano, Oscar e vari altri campioni, più meno opzionabili. Il problema però in questo frangente è capire quanto Allegri riuscirà a modellare e a dare un’idea di gioco vincente alla Juventus. Al di là del fatto che si possono sempre comprare giocatori migliori di altri.

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