Prosegue l’inchiesta sul giro di escort nelle residenze del Premier Berlusconi. Sentita dalla procura una seconda ragazza. Intanto la leadership del Cavaliere incomincia a mostrare le prime crepe. No francese al candidato italiano al Parlamento Europeo

 

di Thomas L. Corona
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Roma, sabato 20 giugno 2009 – Si allarga l’inchiesta che ha investito il Premier Silvio Berlusconi, al centro di un giro di escort reclutate per le feste nelle sue residenze private. La cosiddetta Barigate, che ha preso il via da una serie di intercettazioni telefoniche in merito ad un presunto reati giro di mazzette nella sanità pugliese, si arricchisce di un nuovo testimone. Si tratta di Barbara Montereale, ascoltata dalla procura dopo Patrizia D’Addario, che in una lunga intervista rilasciata al giornale la Repubblica spiega come venivano reclutate le ragazze-immagine. Nell’intervista la Montereale ricostruisce con puntualità fatti e fa i nomi delle persone che si occupavano dell’organizzazione delle feste. Da Dino, l’autista che le andava a prendere nei lussuosi hotel della Capitale per portarle a Palazzo Grazioli, all’imprenditore Giampaolo Tarantini, che aveva il compito di reclutare le ragazze ed era presente agli incontri, alle altre ospiti più o meno famose. La Montereale fa i nomi di Susanna Petrone (“quella che sta con Marco Borriello, il calciatore”, dice nell’intervista) e Carolina (“quella del grande fratello”). Nega però di avere avuto incontri sessuali con il Premier. Anzi sottolinea il fatto che Berlusconi con lei fu molto dolce, paterno e allla fine le diede una busta con 10 mila euro.

Intanto si fanno sentire i primi scricchiolii nella leadership del Presidente del Consiglio. Se dall’opposizione non arrivano ulteriori commenti alla vicenda, in un editoriale dell’Avvenire, il giornale vicino alla Conferenza Episcopale Italiana, si invita il Premier a fare chiarezza e a cambiare atteggiamenti. Ma la crisi di immagine di Berlusconi sembra farsi sentire anche in Europa, dove “l’amico” Sharkozy, prende nettamente posizione per Jerzy Butek, il candidato polacco, e dice no a Mario Mauro, il candidato italiano alla Presidenza del Parlamento europeo. Sullo schiaffo europeo interviene Casini: “dopo le prese di posizione dei tedeschi nei giorni scorsi e le dichiarazioni di oggi (19 giugno, n.d.r.) di Sarkozy a favore di Busek, purtroppo per l’Italia si profila un eurodisastro. Nell’ambito del Ppe abbiamo avallato la richiesta italiana per la presidenza a Mario Mauro (Adnkronos)”, ma evidente non basta la politica delle “pacche sulle spalle”. Per l’ex Presidente della Camera l’Italia si dovrà accontentare di qualche incarico di ripiego.

Sul fronte italiano la maggioranza incomincia a serrare le fila, e se per Niccolò Ghedini, l’avvocato del Premier al centro di una telefonata registrata a Strasburgo da Sky e delle critiche del giornale dei Vescovi, la Barigate è solo frutto di un attacco mediatico in prossimità dei ballottaggi, il Presidente del Senato Schifani non vede “segnali di crisi, gli elettori hanno votato e si sono espressi in piena libertà hanno dichiarato di volere questo governo. Questo governo ha il diritto-dovere di governare e dare risposte al Paese quelle risposte che gli hanno chiesto gli elettori". Per Daniele Capezzone, portavoce del Pdl “Silvio Berlusconi è’ l’aggredito, mentre una certa stampa e il Pd si sono assunti il ruolo degli aggressori, degli odiatori in servizio permanente effettivo". Da registrare intanto che il Tg1 delle 13,30 e i Tg di Mediaset non accennano al caso Berlusconi, all’inchiesta della procura di Bari, alla bocciatura di Mario Mauro alla Presidenza del Parlamento Europeo e alle critiche rivolte dai vescovi al Premier.