Nello scontro diretto per l’accesso ai quarti di finale, 2-0 al Palermo guidato dal tecnico dei biancocelesti dello scorso anno. Miracoloso Muslera, migliore in campo; Floccari a valanga, ancora in gol insieme a Kolarov; prezioso in ogni azione Zarate
di Gipro
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Roma, giovedì 14 gennaio 2010 – Nello scontro diretto con il Palermo allo stadio Olimpico di Roma, è la Lazio ad approdare ai quarti di finale di Coppa Italia, prossimo avversario la Fiorentina. Dopo un primo tempo in cui la formazione siciliana avrebbe meritato qualcosa in più, nella ripresa i biancocelesti hanno preso in mano le redini dell’incontro e dopo aver sbloccato il risultato con Kolarov, ci ha pensato il neo acquisto Floccari, quattro reti in tre gare, a regalare il passaggio del turno ai laziali.
Non è stato fortunato il ritorno allo stadio Olimpico dell’ex tecnico laziale Delio Rossi che, ad inizio gara, ha ricevuto il giusto tributo dagli spalti. Vista la posta in palio, entrambe le formazioni hanno schierato gli undici migliori. La Lazio si è affidata al 3-4-1-2 con Diakite, Stendardo e Radu a completare la linea difensiva, a centrocampo Del Nero e Brocchi sulle fasce laterali e la coppia Baronio-Kolarov a formare la cerniera centrale. A ridosso delle punte, Zarate-Floccari, mister Ballardini ha schierato Mauri. Ancora relegato in panchina il capitano Tommaso Rocchi che, oltre a pagare l’arrivo di Floccari, non gode della stima del tecnico Ballardini.
La gara
Blando il ritmo di inizio gara delle due formazioni che si affidano ai tiri dalla distanza o alle sortite in aera di rigore per trovare il vantaggio. La Lazio si affida a Kolarov che in diverse occasioni prova a scardinare la difesa rosanera, ma la mira non assiste il centrocampista laziale. Il Palermo gioca con maggior organizzazione e trova in Liverani la fonte del gioco: l’ex laziale con un preciso lancio serve in area di rigore Cavani, che con tocco morbido serve Pastore. La conclusione dell’argentino viene deviata in calcio d’angolo da un miracolo di Muslera.
Pronta la reazione della Lazio con Mauri, che da buona posizione non trova il tempo giusto per battere a rete e si divora il vantaggio laziale. Pessima la prova del centrocampista laziale che, malgrado l’insistenza del tecnico Ballardini a schierarlo tra gli undici titolari, continua a sbagliare anche i tocchi più elementari. La Lazio ci prende gusto e in un repentino contropiede è Floccari ad impegnare con un secco diagonale Sirigu. Il Palermo allo scadere del primo tempo è di nuovo pericoloso con Pastore, ma Muslera si guadagna la palma di migliore in campo.
In apertura di ripresa sono gli ospiti a rendersi pericolosi con Miccoli, che con un calcio di punizione sfiora la traversa. Tira un sospiro di sollievo la Lazio che alza il ritmo del gioco e al 12’ è Kolarov a siglare il vantaggio laziale con un rasoiata da fuori area di rigore. Trascorrono una manciata di secondi e sale in cattedra il funambolico argentino Zarate che, dopo un primo tempo in sordina, accende le polveri per un’ottima ripresa. Dopo aver saltato due avversari Zarate si presenta alla conclusione a rete, ma Sirigu si supera e nega il raddoppio alla punta laziale.
Il Palermo non demorde e il solito indomito Miccoli prova a sorprendere Muslera, ma spunta Radu dalle retrovie e sulla linea di porta salva la Lazio. Si scatena Zarate e dopo aver sfiorato il vantaggio con una conclusione stoppata da Kjaer, al 28’ confeziona un preciso assist per Floccari che dopo aver resistito al suo diretto avversario batte Sirigu. Il raddoppio consente alla Lazio di giocare gli ultimi minuti della gara in tranquillità, senza l’assillo del risultato che ha contraddistinto l’inizio della stagione dei laziali.