Fernando Muslera
In uno stadio Olimpico deserto e freddo, prova scialba con il Levski Sofia e priva di incisività. Solo le parate di Muslera hanno evitato una sconfitta più pesante dello 0-1


Fernando Musleradi Gipro
redazione@lacittametropolitana.it

Roma, giovedì 17 dicembre 2009 –  Esce dall’Europa nel peggiore dei modi la Lazio di Ballardini che viene superata per 0-1 allo stadio Olimpico dal fanalino di coda del girone, il Levski Sofia. L’ex tecnico palermitano si è affidato alla linea verde con l’innesto di alcuni primavera e alle seconde linee che in questo inizio di stagione hanno trovato poco spazio nell’undici titolare. Il modulo adottato dalla Lazio è stato il 3-4-2-1: Cribari centrale con Diakite e Cavanda a completare il reparto difensivo, a centrocampo la cerniera  centrale è stata affidata alla coppia Baronio-Severi e a sostegno, sulle rispettive fasce, si sono disposti Scaloni e Luciani mentre sulla trequarti, alle spalle dell’unica punta Makinwa, il tecnico ravennate ha schierato Perpetuini ed Eliseu. La Lazio in uno stadio Olimpico tristemente deserto, poco più di mille paganti, ed infreddolito ha disputato una prova scialba e priva di incisività e solo le parate di Muslera hanno evitato una sconfitta più pesante. Se Muslera e Baronio sono stati tra  i migliori in campo, le conferme negative sono venute da Eliseu e Makinwua che, oltre agli evidenti limiti tecnici, non hanno messo in campo la giusta determinazione per poter dimostrare al tecnico laziale di meritare i galloni da titolare. 

La gara
Buono il ritmo di inizio gara delle due squadre che, oramai fuori dall’Europa, giocano senza l’assillo del risultato. Al 12’ è Yovov, match winner della gara e migliore in campo dei bulgari, a tentare la conclusione a rete da fuori area, ma Muslera si oppone con bravura. La Lazio tenta una timida risposta con il portoghese Eliseu che in rovesciata prova a sorprendere Mitrev, ma il portiere bulgaro para la conclusione laziale. Ci sono continui capovolgimenti di fronte, ma dai calci da fermo provengono le maggiori insidie per gli estremi difensori. Baronio ed il solito Yovov tentano di sbloccare il risultato, ma in entrambe le conclusioni i due portieri non si fanno sorprendere.

Nella ripresa sono gli ospiti a rendersi maggiormente pericolosi e cala vistosamente la Lazio disegnata dal mister Ballardini, che irrobustisce l’attacco con il primavera Cinque al posto di Severi. Al 15’ Yovov penetra in area di rigore e con un tocco morbido batte l’incolpevole Muslera. La Lazio scossa dallo svantaggio tenta la reazione, ma la punizione di Baronio non ha fortuna. Eliseu e Makinwua hanno sui piedi la palla del pareggio, ma da ottima posizione non trovano lo specchio della porta. Prima del triplice fischio finale del direttore di gara c’è l’ultimo sussulto della gara per gli ospiti che legittimano il risultato colpendo la traversa con Sarmov.

Di Massimo Marciano

Fondatore e direttore di La Città Metropolitana. Giornalista professionista, youtuber, presidente e docente dell'Università Popolare dei Castelli Romani (Ente accreditato per la formazione professionale continua dei giornalisti), eletto più volte negli anni per rappresentare i colleghi in sindacato, Ordine e Istituto di previdenza dei giornalisti. Romano di nascita (nel 1963), ciociaro di origine, residente da sempre nei Castelli Romani, appassionato viaggiatore per città, borghi, colline, laghi, monti e mari d'Italia, attento osservatore del mondo (e, quando tempo e soldi lo permettono, anche turista). La passione per la scrittura è nata con i temi in classe al liceo e non riesce a distrarmi da questo mondo neanche una donna, tranne mia figlia.