Finisce in un pareggio che scontenta entrambe l’anticipo pomeridiano dell’8a giornata. Le reti nel primo tempo. Alla Fiorentina, che segna in avvio e mette paura ai bianconeri, risponde la Juve con Amauri. Meglio i viola come squadra. I padroni di casa ancora una volta si presentano senza un vero progetto di gioco.

di Massimiliano Bianconcini
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Roma, sabato 17 ottobre 2009 – La Vecchia Signora, dopo la sconfitta di Palermo, non va più in là del pareggio. 3 punti in quattro partite non sono da media Scudetto. Dopo aver perso il primato in classifica adesso deve sperare che Inter e Samp non vincano in trasferta, visto che il punticino rimediato contro una buona Fiorentina la costringono a rincorrere. La Juve a sorpresa lascia fuori Camoranesi e presenta Sissoko. Anche se il centrocampo con Poulsen e Melo non è ancora quello titolare. Difesa al gran completo invece con il rientro di Cannavaro e Grygera. Sull’altro fronte Prandelli lascia in panchina Mutu. Gli preferisce Jovetic in grande forma e già autore di 6 reti in campionato. A centrocampo svetta la coppia Zanetti-Montolivo, quest’ultimo in marcatura stretta su Diego. In avanti unica punta Gilardino, con Vargas e Marchionni cursori sulle fasce. Insomma una Fiorentina formato Palermo.

I viola sono subito aggressivi. Da un’incursione di Jovetic sulla sinistra nasce, dopo soli 5’, il vantaggio dei gigliati, con Vargas che taglia la difesa bianconera in velocità. Dopo la rete, la Fiorentina arretra, mentre la Juventus cresce anche se spreca tanto. Dalle fasce i cross non arrivano precisi e Iaquinta per ben due volte solo davanti alla porta sbaglia il tiro. Al 19’ il gol del pareggio. Su una verticalizzazione di Poulsen, schierato a sinistra da Ferrara e stranamente in stato di grazia, Iaquinta sbaglia per la terza volta davanti a Frey. Ne esce un assist involontario per Amauri, che si sblocca spingendo in rete a pochi passi. Dalla mezzora i viola riprendono fiducia e mettono in affanno i padroni di casa, grazie alle giocate di un grande Zanetti, signore del centrocampo, a un Felipe Melo sempre troppo lezioso e ai continui errori del centrocampo bianconero. Gol annullato alla Fiorentina su corner al 37’. E prima del fischio di chiusura Buffon devia sul fondo un bel tiro di Vargas. La ripresa si apre con Frey che si oppone con i piedi a un gran destro di Sissoko. Poi la partita ristagna a centrocampo. I colpi di testa di Amauri, 2 volte, e Melo sono facile preda del portiere. Dall’altra parte il solito Jovetic, prima di essere sostituito da Mutu, spara al lato. Gilardino è annullato dalla coppia centrale Cannavaro Chiellini. Entrano Camoranesi per Sissoko, Trezeguet per Diego e De Ceglie per Iaquinta, ma la partita non cambia.

Nel complesso meglio la Fiorentina della Juventus. I bianconeri tradiscono a centrocampo la persistente mancanza di idee, che le prime vittorie avevano messo in ombra. La squadra è quasi sempre scollata tra i reparti, non pressa gli avversari e si serve unicamente dei lanci per rifornire le punte. Per un gioco così non serviva uno come Diego, che infatti non tocca molti palloni. E non serviva nemmeno Felipe Melo, incapace di aprire il gioco. Per il momento non vale i soldi spesi e le cessioni di Zanetti e Marchionni hanno impoverito le soluzioni. La Vecchia Signora non fa girare palla, perché prima di tutto non girano gli uomini sempre fermi e statici in fase di impostazione. E poi tradisce una pochezza di soluzioni inventive. La fiorentina è più squadra, ma non riesce a fare male quando dovrebbe. Dopo il primo gol arretra e subisce il ritorno della Juventus, quando invece dovrebbe pensare a chiudere la partita. Insomma tanto gioco, specie senza palla, ma poca concretezza. Per il momento Jovetic e Frey la tengono in corsa e il pareggio di oggi fa più male a Ferrara che a Prandelli.

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