Roma, lunedì 26 ottobre 2015 – La Juventus vince contro l’Atalanta e per una domenica ferma i cattivi pensieri e le polemiche della scorsa settimana, che hanno fatto seguito ai due pareggi contro Inter e Gladbach. Allegri a furor di popolo e per provare a invertire la rotta, che anche il Presidente Agnelli durante l’assemblea degli azionisti aveva definito inaccettabile, ha schierato dal primo minuto Dybala e la differenza si è vista. L’argentino ha regalato spunti di gran classe a tutti i tifosi, ha realizzato un gol alla Tevez, con un sinistro bello e potente scoccato da fuori area, ha fatto impazzire la difesa e chi lo doveva marcare, muovendosi tra le linee e giocando a tutto campo, aprendo gli spazi per gli inserimenti dei centrocampisti. Dybala ha anche mandato in gol Mandzukic, grazie ad un bell’assist e ha provato a segnare in più di un’occasione. Insomma questa volta aveva ragione lo Stadium e i tifosi di tutta Italia: non si può lasciare in panchina un giocatore come Dybala per fargli giocare solo qualche spezzone di gara. Aveva ragione anche Zamparini e se i motivi erano solo perché non si voleva pagare subito i bonus pattuiti con il Palermo allora la scelta è stata follia pura da parte della Juve. Se invece le motivazioni riguardavano le possibili gelosie che un fenomeno come Dybala potrebbe ingenerate negli altri compagni di reparto il rischio va corso, perché il suo talento è purissimo.
Per il resto è stata una Juventus meglio schierata in campo e più aggressiva, sopratutto dinamica a centrocampo. Marchisio, Khedira e Pogba incominciano a carburare e ieri si è visto. Il tedesco poi non andrà in gol con costanza come Vidal, ma ha una visione del gioco importante. Con il rientro di Marchisio, che ieri è stato un metronomo e ha diretto bene il gioco, anche se ha beneficiato della libertà che gli ha concesso Reja (e non si capisce il perché), Pogba è tornato a fare il giocatore dello scorso anno. Classe e quantità al servizio della squadra per il 70%. Un buon 30% se l’è comunque preso per fare quello che alle volte gli riesce peggio. Ossia il funambolo innamorato della palla e capace di tocchi deliziosi, inutili e sterili. Nel complesso però ha giocato bene e ancora meglio da quasi trequartista, al posto di Pereyra, uscito per uno stiramento (peccato perché stava facendo una grande gara). La Juventus migliore quest’anno si è vista quando era in campo Pereyra e sarà difficile rinunciare a questo giocatore, spesso poco tenuto in considerazione dalle cronache e dalla critica, ma fondamentale e in grado di saltare l’uomo, creare spazi, dare dinamismo e movimento alla manovra al pari di Cuadrado, anche se non esplosivo a livello estetico come il colombiano (tenuto a riposo da Allegri).
Insomma quella di ieri è stata una Juventus positiva che ha giocato contro una squadra che in classifica stava bene, sta disputando un buon inzio di campionato e proprio per questo ci si sarebbe aspettato un qualcosa di più. Reja e i suoi uomini sono parsi troppo remissivi. I bianconeri non sono mai stati impegnati seriamente. Non si contano tiri in porta o parate di Buffon. Gli avversari non hanno mai aggredito Marchisio, Khedira o Bonucci per impedire che impostassero il gioco. Hanno atteso sempre i bianconeri nella propria metà campo, cercando di chiudere gli spazi. Insomma diciamo che per Allegri è stata una gara facile e comoda, soprattutto perché l’Atalanta si è disposta in campo e ha adottato una strategia come se di fronte avesse non la Juventus tentennante di questo inizio di stagione, ma la squadra divoratrice dello scorso anno. Psicologicamente si è schierata come se la partita fosse persa in partenza e questo ha aiutato la Juve e i suoi giocatori a uscire dall’impasse degli ultimi giorni. Insomma, con questo si vuole dire che va bene per i punti conquistati, che permettono di risalire di qualche posizione (dal 15° al 12° posto), di agganciare il Chievo, di rosicchiare un punto sulla prima della classe (ora a +8), di prendere due punti su Inter e Fiorentina e ben tre sul Torino, ma è ancora presto per dire se la Juventus sia tornata. Adesso l’aspettano le gare contro Sassuolo e Torino. Se dovesse vincere tutte le due le partite e conquistare i sei i punti in palio si potrebbe parlare di un ritorno dei bianconeri. Altrimenti l’altalena proseguirà portandosi appresso le polemiche di questi giorni appena trascorsi.