Roma, mercoledì 2 maggio 2012La Lazio dice addio o quasi alla qualificazione in Champions League. A due turni dalla fine del campionato, il pari (1-1) con il Siena la porta a due punti dalla coppia Napoli-Udinese. Dopo un campionato di primissimo piano, la formazione laziale nella seconda parte della stagione ha gettato al vento quanto di buono aveva fatto nel girone di andata. Nelle ultime 11 gare la squadra di Edy Reja ha conquistato 11 punti. E lontano dallo stadio Olimpico ha centrato due vittorie e sette sconfitte. Numeri da retrocessione per una formazione che aveva come obiettivo iniziale di entrare in Europa dalla porta centrale.

Infortuni e una campagna acquisti scellerata, nella sezione invernale, hanno influenzato negativamente la Lazio, costretta in piena emergenza da inizio d’anno. La gara con il Siena è stata l’ennesima conferma di uno stato di forma pisco-fisico pessimo e di lacune tecniche in un organico che, in alcuni frangenti della stagione, ha dimostrato di non essere all’altezza della situazione.

La Lazio ha messo in campo cuore e determinazione, ma la sfortuna e la mira sbagliata dei suoi protagonisti ha consentito ai senesi di conquistare un risultato positivo con il minimo sforzo. La Lazio è scesa in campo largamente rimaneggiata e si schierata con l’albero di natale (4-3-2-1): Bizzarri tra i pali e la linea difensiva composta da Scaloni, Diakite, Biava e Garrido. A centrocampo la diga è stata formata da Gonzalez, Ledesma e Konko. A sostegno dell’unica punta, Rocchi, la coppia offensiva Candreva e Mauri (nella foto). Strepitosa la prova di Antonio Candreva che ha spinto la Lazio fino allo scadere della gara con le sue incursione sull’out sinistro.

La gara

Nei minuti iniziali della prima frazione di gioco la Lazio parte forte con Rocchi che, servito da Ledesma, dal limite dell’area piccola non centra lo specchio della porta. Il Siena gioca a viso aperto e come può tenta le ripartenze per innescare Mattia Destro. Al 12’ incredibile azione della Lazio che non viene sfruttata nel migliore dei modi: Mauri serve Rocchi, è pronta la conclusione del capitano laziale che viene respinta da Pegolo, la palla giunge di nuovo al centravanti laziale che tenta di nuovo la battuta a rete, ma il portiere toscano si supera e devia la palla sull’accorrente Candreva che prova a superare la retroguardia avversaria, che devia la palla oltre la riga di fondo.

La fortuna non aiuta la Lazio, che continua a spingere sull’acceleratore, ma Rocchi e Biava non riescono a superare Pegolo. Al 26’ l’imponderabile si materializza: Brienza penetra in area di rigore laziale e con un preciso cross serve Destro, che di testa batte Bizzarri. Alla prima occasione e unica della gara il Siena punisce la Lazio per una disattenzione della difesa biancoceleste, Garrido e Diakite.

La Lazio si getta in avanti alla ricerca del pareggio, ma Rocchi continua a sprecare occasioni da rete ed a esaltare le qualità di Pegolo. Il capitano laziale prende una botta alla caviglia e al 36’ è costretto ad uscire per far posto a Kozak: pessima la prova del ceco, oramai un lontano parente del centravanti laziale ammirato la scorsa stagione. I minuti finali della prima fazione di gioco terminano con la Lazio in attacco e il Siena, rintanato nella propria metà campo, in difesa dell’immeritato vantaggio.

In apertura di ripresa Belmonte serve involontariamente Kozak che solo davanti a Pegolo si divora il pareggio. Sale di tono la Lazio e spinta da uno straordinario Candreva tenta di tutto per raggiungere il pareggio e dopo un’occasione sprecata dal centrocampista laziale, la Lazio raggiunge il meritato pareggio: Candreva penetra in area di rigore, ma viene fermato fallosamente da Bolzoni. E’ Ledesma dal dischetto di rigore a siglare l’1-1.

La Lazio spinta dal suo pubblico crede nella vittoria e si getta in avanti alla ricerca della marcatura, ma uno svagato Mauri si divora due occasioni da rete che avrebbero meritato miglior sorte. Ultimo squillo di tromba per Kozak, che allo scadere potrebbe regalare tre punti pesanti per la Champions league, ma la conclusione del centravanti ceco colpisce la traversa. Pessima la direzione di gara del signor Celi di Bari che assegna 3 minuti di recupero, sorvolando sulle continue perdite di tempo dei calciatori senesi. Al triplice fischio finale del direttore di gara scatta la contestazione dei tifosi laziali, stanchi dell’ennesima illusione Champions League.

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