Roma, sabato 14 maggio 2011 – Contro il Genoa è stata una vittoria che ha spinto la Lazio in Europa League ed lasciato una tenue speranza per la Champions. Le contemporanee sconfitte di Juventus (57 punti) e Roma (60 punti) hanno spianato alla Lazio la strada per Europa, ma rimane ancora accesa al lumicino la speranza Champions che dovrà contendere all’Udinese (65 punti, a + 2 dai laziali). Nel prossimo ed ultimo turno di campionato la Lazio affronterà in trasferta il Lecce, salvo dalla retrocessione, e i friulani si giocheranno l’accesso alla Champions, tra le mura amiche, con il neo scudettato Milan. Ultimi 90 minuti per poter suggellare o meno una stagione da ricordare o magari da dover rimpiangere per le varie occasioni gettate al vento che potevano proiettare la Lazio in posizioni di maggior prestigio.

E’ stata una gara dai due volti. Dopo un primo tempo tutto da dimenticare, forse il peggiore disputato in casa della formazione biancoceleste, nella ripresa la Lazio ha conquistato tre punti pesanti per l’Europa, sospinta da capitan Rocchi, alla seconda gara dopo il lungo infortunio, che è tornato a vestire i panni di cecchino (95 reti firmate da laziale) e dal profeta brasiliano Hernanes che ha eguagliato il record di Pavel Nedved (11 reti). Il tecnico friulano ha schierato una formazione a trazione anteriore con il 4-3-1-2; la difesa schierata con Muslera tra i pali e la linea a 4 composta da Lichsteiner e Garrido, sulle fasce laterali, e la coppia centrale Biava-Stendardo. Centrocampo con Ledesma, regista, Matuzalem e Mauri a fare da filtro e a sostenere l’azione laziale. Alle spalle della coppia Rocchi-Zarate il brasiliano Hernanes a suggerire l’azione e a finalizzare la mole di gioco prodotta dalla formazione laziale.

 

La gara

Il ritmo di inizio gara è soporifero, con la formazione laziale che al 7’ passa in vantaggio con un colpo di testa di Biava, che ha raccoglie un calcio d’angolo di Ledesma. Alla prima azione dei liguri la Lazio si fa raggiungere, con Palacio che approfitta di una ribattuta di Muslera, su una perfida conclusione di Boselli, e deposita la palla in rete. La prima frazione di gioco termina, almeno per quanto riguarda le emozioni, al 16’ dopo il pareggio dei grifoni. Gli ospiti gestiscono il gioco con la Lazio che appare quasi ipnotizzata dai grifoni e non ha la forza di reagire per conquistare i tre punti che significherebbero rilancio in classifica. All’uscita delle formazioni dal rettangolo di gioco per la pausa tra i due tempi, sono impietosi ma giusti i fischi dei tifosi dagli spalti.

Nella ripresa la Lazio appare determinata e al 7’ passa di nuovo in vantaggio con capitan Rocchi, che raccoglie un lancio di 40 metri di Ledesma e con un preciso tocco batte Eduardo. Dopo un lungo stop capitan Rocchi è tornato ad essere decisivo all’Olimpico, e dopo aver guadagnato il rigore nel Friuli sbagliato da Zarate, è lui a spingere in alto la Lazio. Immediata reazione del Genoa che si presenta alla battuta a rete con Kucka, ma Muslera respinge la conclusione del genoano. In campo c’è solo la Lazio e dopo una conclusione di Zarate neutralizzata da Eduardo, ci vuole  un colpo di testa di Hernanes servito da Ledesma, per battere il portiere portoghese. E’ Ledesma il giocatore che detta i tempi del gioco e i tre assist dell’argentino con passaporto italiano hanno una solo dedica: Ballardini. La Lazio non è sazia e con Hernanes, imbeccato questa volta da Zarate, realizza il 4-1. Spazio nei minuti finali ad una conclusione di Zarate, dopo aver saltato due avversari, che sfiora l’incrocio dei pali e allo scadere Floro Flores accorcia le distanze e sigla la seconda rete genoana.

Al triplice fischio finale tutta la formazione laziale raccoglie l’ovazione dei tifosi laziali, tranne Maurito Zarate, che guadagna anzitempo gli spogliatoi. Si apre così un caso che farà discutere per l’intera sezione estiva di calcio mercato: Zarate si, Zarate no.