Roma, martedì 9 aprile 2012 – Si è spenta ieri a 86 anni uno dei volti storici del giornalismo e della politica italiana: Miriam Mafai. Nata a Firenze nel 1926 e madre di due figli, Sara e Luciano, Miriam aveva grandi passioni, tra le quali non mancava di certo la politica, testimoniata dalla lunga militanza nel Partito comunista, fino ad arrivare all’attività giornalistica, svolta per la prima volta all’Unità, e sfociata successivamente a Repubblica, che contribuì a fondare nel 1976.

L’incontro con la politica avvenne presto. Nel 1944 entra a lavorare nell’ufficio stampa dell’appena istituito ministero dell’Italia occupata, diretto da Mauro Scoccimarro e fu lì che conobbe, quello che più in là capì essere stato il suo vero unico amore, Giancarlo Pajetta, che faceva parte di una delegazione del Comitato di liberazione nazionale che si spense nel 1990. Nel 1948, giovane funzionaria del Pci, sposa Umberto Scalia, segretario della Federazione del Pci dell’Aquila, e padre dei suoi due figli.

Altro incarico svolto dalla giornalista toscana fu quello di presidente del sindacato dei giornalisti, la Fnsi (Federazione nazionale stampa italiana), tra il 1983 e il 1986: chiamata a guidare la Federazione, con Sergio Borsi segretario, dopo le dimissioni di Piero Agostini avvenute nel 1983, ottenne la “consacrazione” nella funzione al congresso nazionale di Sorrento, il 31 maggio 1984, spuntandola, dopo forte confronto e competizione, su un altro grande giornalista, Carlo De Martino.

«Con Miriam Mafai – afferma un commosso Giorgio Napolitano – scompare una delle più forti personalità femminili italiane degli scorsi decenni: erede di un’alta tradizione intellettuale e artistica famigliare, affermandosi presto come giornalista di grande talento e combattività, e quindi come significativa scrittrice in stretto legame con l’attività politica della sinistra».

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