Si è aperta con una serata dedicata alla beneficienza la nuova stagione del Teatro dell’Opera di Roma, con l’anteprima del  Moïse et Pharaon di Rossini, diretto dal maestro Riccardo Muti.  Presente all’evento il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano

di Antonella Furci
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Roma, lunedì 13 dicembre 2010 – Si è inaugurata, lo scorso 30 novembre, con un anteprima di gala del Moïse et Pharaon ou Le Passage de la Mer Rouge di Gioacchino Rossini, la stagione 2010/2011 del Teatro dell’Opera, con l’apertura ufficiale il 2 dicembre. L’evento è dedicato alla beneficenza in favore di Agenda Sant’Egidio, un’associazione senza scopo di lucro, fondata nel luglio 2009 a Roma, da Maite Bulgari. L’associazione ha come finalità il sostegno e la promozione di tutte le attività contro la povertà e l’assistenza promosse dalla Comunità di Sant’Egidio. All’evento saranno presenti il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e il sindaco della città di Roma e Presidente del Teatro dell’Opera Gianni Alemanno. L’edizione francese del capolavoro rossiniano, rappresentata per la prima volta il 26 marzo 1827 all’Opera di Parigi, sarà in scena  in prima assoluta per la capitale. L’opera in quattro atti è in parte un rifacimento del Mosè in Egitto del 1818, con aggiunte al libretto originale eseguite da Luigi Balocchi e Victor Joseph Etienne de Jouy. Divenne per questo una sorta di grand-opéra,  in quanto sono presenti anche tante azioni coreografiche.  Da domani sarà l’Orchestra del Teatro dell’Opera, diretta dal Maestro Muti, a dar vita all’Opera rossiniana e conta, inoltre, su un cast di fama internazionale. La regia, le scene e i costumi, infatti, portano la firma di Pier’Alli, famoso scenografo, regista e costumista, mentre coreografo d’eccezione, al suo debutto all’Opera di Roma, è Shen Wei, prestigioso nome della danza internazionale e americana in particolare. Ildar Abdrazakov sarà Moïse, Nicola Alaimo sarà nel ruolo del Pharaon e Eric Cutler in quello di Aménophis. Il Coro è guidato dal maestro Roberto Gabbiani, le luci sono di Guido Levi.

Di a.furci