Palazzo Montecitorio
L’iniziativa, dal 2 marzo, permette di farsi guidare in un tour virtuale all’interno degli ambienti e delle opere d’arte della Camera e di essere informati sulla vita parlamentare. Visite "dal vivo" ogni prima domenica del mese
 
 

Palazzo Montecitoriodi Gabriella Pastore
redazione@lacittametropolitana.it

Roma, giovedì 5 marzo 2009 – Dal 2 marzo scorso è online il canale della Camera dei deputati che permette a tutti i cittadini di conoscere il palazzo di Montecitorio e l’attività parlamentare. Iniziativa molto utile per chi non può raggiungere e visitare dal vivo lo storico edificio e anche per permettere a tutti un’informazione capillare sul lavoro dei deputati. Sul sito www.youtube.com/cameradeideputati è possibile scoprire non solo la storia del palazzo, ma essere informati sulle molteplici iniziative prese in Assemblea e nelle commissioni, sulla vita parlamentare e sulle vicende che hanno riguardato la Camera e i suoi protagonisti.


Per i più curiosi, che vogliono “toccare con mano”, dal 1994 è possibile visitare con facilità la sede della Camera dei Deputati. L’apertura al pubblico, di norma, ha luogo ogni prima domenica del mese a partire dalle 10 fino alle 18. L’iniziativa, promossa dai presidenti della Camera e oggi continuata dall’attuale, Gianfranco Fini, consente a migliaia di persone di immergersi per 30 minuti intensi in una delle principali sedi della democrazia italiana.

Un percorso in cui i visitatori sono i protagonisti. Corridoi, ambienti, sale che hanno visto momenti esaltanti della vita della nazione e al contempo anche avvenimenti drammatici, che hanno caratterizzato la storia dell’Italia, sono illustrati da guide che presentano il palazzo soprattutto sotto un punto di vista storico e culturale sia per le opere d’arte che vi sono custodite sia per la struttura architettonica che vede come principali protagonisti il Bernini per la parte antica, risalente al 1650, ed Ernesto Basile per la parte più moderna, risalente all’inizio del 1900.

Vi è una scalinata che conduce alle diverse sale. Prima di visitare la Sala della Regina, chiamata così perché un tempo era riservata alla Regina di casa Savoia, che attendeva qui la fine del discorso della Corona, con cui il Re inaugurava la sessione parlamentare, vi è il Corridoio dei busti, lungo il quale si è circondati da busti di personaggi che hanno fatto la storia del risorgimento, da Cavour a Garibaldi, da Cattaneo a Mazzini.

Continuando il percorso, si arriva alla Sala Gialla, detta anche Sala dei Ventagli, che il 13 maggio 2008 è stata ribattezzata Sala Aldo Moro, per onorare la memoria dello statista assassinato e degli uomini della sua scorta. All’interno la Sala è rivestita di tappezzeria gialla, vi è un grande caminetto ceduto dal museo di Capodimonte; il resto dell’arredamento, invece, dalla Reggia di Caserta. Nella Sala della Lupa, contraddistinta da una copia in bronzo della Lupa capitolina, un tempo venivano estratti i numeri del lotto e in più il 10 giugno 1946 fu proclamato l’esito del referendum che decretò la nascita della Repubblica. Nel 1924, sempre in questa sala, i deputati aventiniani si ribellarono dopo l’uccisione di Matteotti a favore di un’Italia più libera e democratica.

Nella parte più moderna e recente, da un punto di vista architettonico, prima di arrivare all’interno dell’Aula di Montecitorio, vi è il Transatlantico, detto anche “Corridoio dei passi perduti”, in quanto è il luogo dove fra una seduta  e l’altra sostano e s’incontrano i deputati. L’arredo, in stile liberty, è opera di Basile e ricorda delle grandi navi d’epoca. E per concludere si può ammirare l’Aula che tutti, almeno una volta nella vita, in televisione o su foto pubblicate dai giornali, abbiamo avuto occasione di vedere. Un’Aula interamente realizzata in legno da Basile, in stile liberty, sovrastata da un luminoso velario in vetro colorato realizzato dalle Officine Beltrami di Milano.

Di Massimo Marciano

Fondatore e direttore di La Città Metropolitana. Giornalista professionista, youtuber, presidente e docente dell'Università Popolare dei Castelli Romani (Ente accreditato per la formazione professionale continua dei giornalisti), eletto più volte negli anni per rappresentare i colleghi in sindacato, Ordine e Istituto di previdenza dei giornalisti. Romano di nascita (nel 1963), ciociaro di origine, residente da sempre nei Castelli Romani, appassionato viaggiatore per città, borghi, colline, laghi, monti e mari d'Italia, attento osservatore del mondo (e, quando tempo e soldi lo permettono, anche turista). La passione per la scrittura è nata con i temi in classe al liceo e non riesce a distrarmi da questo mondo neanche una donna, tranne mia figlia.

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