Roma, giovedì 5 luglio 2012 – Campagna e città a confronto sono i due temi centrali e dirimenti della mostra Paesaggi Rurali di Maurizio Aprea, che si inaugura il prossimo 12 luglio nello studio di Architettura Aprea in via Luigi Pigorini 21 a Roma. L’esposizione, curata da Res Antiquae, illustra il lungo percorso artistico dell’autore, in un viaggio emblematico attraverso la sua arte e le sue passioni più forti, che fin dai suoi esordi si è mosso su temi estremamente contraddittori. Difatti, l’uomo, tra la terra e il cielo, le forme del mondo rurale, i borghi, la storia e le periferie urbane trovano spazio nel percorso introspettivo dell’artista che si manifesta nell’accesa cromia che caratterizza le opere in mostra. La mostra resterà aperta fino al 15 luglio.

Il vernissage accoglierà i visitatori con la degustazione di ricette e sapori ispirati all’antica Roma, ispirati dall’insolito accostamento tra la tematica delle opere in mostra con il De agri cultura di Catone, in cui si afferma la superiorità del mondo rurale sul piano sociale, morale ed educativo. Catone, fedele alla terra, considerava la proprietà fondiaria l’unico mezzo di ricchezza accettabile. In quell’eccezionale testo è possibile trovare anche preziosi spunti sull’arte culinaria con ricette di piatti “poveri”, preparati usando i prodotti delle terre italiche, alcune delle quali saranno presentate nel corso dell’inaugurazione.

Maurizio Aprea nasce a Formia nel 1950. Si laurea in Architettura a Roma ed esercita la professione, occupandosi di architettura e di urbanistica. Vive e lavora prima a Formia e poi a Roma. La pittura e la scultura sono rimasti a lungo un evento privato, esteso di tanto in tanto a qualche amico; nascono molto prima dell’università e delle scelte professionali, seguendo una linea frastagliata, a volte esile, a volte corposa che, dai primi, naturali e…temerari segni dell’infanzia, non si è mai veramente interrotta. Un altro modo, oltre la parola, per esprimere, ricordare, fantasticare.

Costruttore di forme per istinto e per pratica, Maurizio Aprea nasce all’architettura come figura immaginosa e barocca nella sensibilità, come personalità che, pur tra i tanti rumori d’oggi, rimane innamorata dei colori vivi e delle forme plastiche della tradizione mediterranea. Numerosi sono i correttivi ideologici che sostanziano la sua via: dal compulsivo richiamo gotico alla linea ondulata e ritmicamente svolta che definisce sentimenti di commozione sottile in un’incantata atmosfera di grazia, alla filosofia e all’estetica romantica, dall’umanesimo marxista di matrice italiana fino all’intersezione e alla reinterpretazione delle derive estetiche della contemporaneità.