Genova, martedì 29 gennaio 2013 – Il Trio CDT – Clémentine Deluy, Damiano Ottavio Bigi e Thusnelda Mercy – arriva in Italia. Ad ospitare la prima nazionale dell’innovativo progetto coreografico è il Teatro dell’Archivolto di Genova. La data unica dello spettacolo – martedì 15 gennaio – ha richiamato un pubblico foltissimo. Il terzetto di danzatori del Wüppertal TanzTheater, alla prova come coreografi, ha affascinato il Bel Paese con stücke dall’appeal ludico – poetico. Le fondamenta stilistiche dello spettacolo portano il marchio di Pina Bausch, leader del Wüppertal. Ed è proprio all’interno delle creazioni della coreografa tedesca che i tre ballerini hanno maturato doti di autori. La Bausch chiedeva agli artisti grandi contributi espressivi: i danzatori erano chiamati alla creazione delle pièces (che la Bausch denominava stücke) attraverso l’improvvisazione generata dalle domande del coreografo. Essi non ricoprivano solamente il ruolo di ballerini, ma anche quello di autori dell’opera. E Clémentine Deluy, Damiano Ottavio Bigi e Thusnelda Mercy portano in scena all’Archivolto questa duplice investitura.

Lo spettacolo del Trio CDT si compone di quattro coreografie: un assolo, due movimenti a due e un passo a tre. Rispettivamente “Ciudadela”, “Us”, “Su” e “Herbst”. “Ciudadela” è l’assolo di Damiano Ottavio Bigi, coreografato dallo stesso Bigi in collaborazione con la danzatrice spagnola Africa Manso Asensio. I toni del pezzo sono ludico – comici: piegato su se stesso, avvolto in un cappotto doppiopetto, il danzatore dà vita a una creatura dai tratti macchiettistici e dalle movenze scattose. Il duo “Us” è interpretato e coreografato da Clémentine Deluy e Thusnelda Mercy su Tick of the Clock dei Chromatics. Le atmosfere si inspessiscono: disegnando il perimetro di un ampio cerchio di luce proiettato a terra, le due danzatrici si intersecano, animano il tempo, drammatizzano i numeri e le ore. “Su” (“Acqua” in turco) è il secondo movimento a due della serata. La coreografia è di Malou Airaudo su brani di Tony Gatlif. Il clima è intenso e ancestrale: due corpi nascono dalla materia (letteralmente da un cumulo di terra portato sul palco) ed evolvono, danzando il racconto di forze primordiale. “Herbst” è l’ultimo stücke della serata, nonché l’unico che mette in scena il trio al completo. La coreografia è – ancora una volta – di Airaudo, le musiche sono dei Soap&Skin. I tre danzatori parlano del cambiamento, di ciò che è prima unione poi distacco, di foglie che cadono e di corpi che mutano.

“Herbst” è la fine dello spettacolo, ma – curiosa coincidenza –  è l’inizio del Trio CDT. “Herbst è stato lo spunto iniziale per la nascita del nostro trio – afferma Thusnelda Mercy – È lavorando a questo pezzo che ci è venuta voglia di fare qualcosa assieme al di fuori del TanzTheater”. Anche se, forse, tutto è iniziato ben prima. È sempre la Mercy a dire: “Ho avuto la fortuna, sin da quando ero bambina, di poter seguire e osservare il lavoro di Pina Bausch e, più tardi, di prenderne parte. Da questo granello è nato, tra le altre cose, anche il Trio CDT”.

Viviana Spagnolo