Al "Cortonantiquaria" quest’anno vengono messe in mostra 40 volumi che hanno subito tutte le conseguenze della censura dal 1500 al 1900

di Antonella Furci
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Cortona, lunedì 31 agosto 2009 – Fino al 6 settembre sarà possibile osservare le interessanti novità che la più antica delle mostre di antiquariato italiane di Cortona, il Cortonantiquaria, propone al suo pubblico. Un appuntamento ormai obbligato nonché atteso per gli appassionati dell’antico, un richiamo quasi di moda sempre più in voga nel calendario di fine estate, capace di coniugare il fascino delle opere di antiquariato a eventi mondani, dalle degustazioni con aperitivo alle mostre “impertinenti”, dalle conversazioni d’autore al Premio Cortonantiquaria che ogni anno si conferisce a personaggi della cultura. Il percorso espositivo, con in totale quasi 1000 pezzi importanti di vario genere e di tanti piccoli oggetti da collezione, si snoda attraverso le sale ricche di storie, stili e gusti diversi di uno dei palazzi meglio conservati della città, Palazzo Vagnotti.

Quest’anno i riflettori sono tutti puntati sull’esposizione de “I Libri Proibiti” organizzata dalla nota e prestigiosa libreria antiquaria di Londra Quartich e dalla Fondazione Giangiacomo Feltrinelli. L’Interessante mostra presenta al pubblico un repertorio di quaranta libri censurati, figli del primo e più celebre elenco ufficiale l’Index librorum prohibitorum che, voluto da Papa Paolo IV nel 1559,  fu sospeso solo nel 1966.  Quattro secoli di storia letteraria "scomoda" da Galileo alla Perestrojka, passando per la Bibbia, Talmud e il Corano, Boccaccio, Machiavelli e Darwin, L’amante di Lady Chatterly, Giovanna d’Arco e Piazza Tian’an Men. Opere che dal 1500 al 1900 sono state  perseguitate e bruciate (magari insieme ai loro autori), in quanto corpi del reato per dogmi religiosi, pregiudizi politici, suggestioni erotiche, provocazioni sociali, audacia scientifica. L’esposizione di questi volumi, di una certa rarità, propone, quindi, esempi di autocensura, di scritti occultati per decenni dagli stessi autori col sospetto dello scandalo ma non per questo meno famosi.
Seguendo i percorsi della mostra ci si potrà trovare di fronte alla prima biografia di Hobbes che bruciò alcune delle proprie carte per difendere il resto della sua opera; all’eretico alchimista Barnaud che elencò in un novello Satyricon l’esatto numero di prostitute, eunuchi, figli illegittimi e servi al seguito degli ecclesiastici di ogni diocesi della Francia del Cinquecento e venne perseguito per l’esattezza delle sue informazioni; a un ‘empio’ Corano inglese del Seicento o alla secolare semiclandestinità del Manifesto di Marx ed Engels e infine, a documenti vicinissimi ai nostri tempi, come quelli provenienti dal Fondo Perestrojka e dalla collezione di materiali di Piazza Tian’an Men della Fondazione Feltrinelli. Infine, come di  tradizione di Cortonantiquaria, oltre alla raccolta letteraria, altre mostre collaterali fanno parlare di se vivacizzando il dibattito relativo al tema delle attribuzioni come il caso di “Amuleti Templari esoterismo, culto e magia" una selezione di rari e sconosciuti oggetti medievali legati al culto dei Cavalieri templari, intrisi di misteriose credenze e antichi riti, provenienti dalla collezione del nuovo Museo Federico II e il Medioevo.

Di a.furci