Torna il teatro sociale di Laura Masielli con uno dei suoi testi più poetici e toccanti: "Tacchetti Rossi. Scena da uno stupro". In scena la dicotomia tra corpo e anima

di Massimiliano Bianconcini
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Roma, domenica 21 giugno 2009 – Dopo il successo ottenuto al Teatro Il Quarticciolo, l’Associazione I Raccoglifiabe porta in scena lo spettacolo Tacchetti Rossi. Scena da uno stupro all’anfiteatro della Quercia del Tasso, domenica 28 giugno 2009 alle ore 21. In una location estiva affascinante, il teatro sociale di Laura Masielli affronta una delle tematiche più urgenti della società contemporanea: la violenza sulle donne. Figlia di una cultura sessista, che vede prevalere l’idea della donna come di un essere da sottomere o da “utilizzare” ( parola rilanciata anche dalle ultime cronache nazionali), il testo della Masielli indaga in presa diretta, dalla scena del delitto, passando con leggerezza ma con una forte carica riflessiva dal particolare al sentimento generale. Accompagna questo scavo interiore e ne sottolinea i movimenti più intimi e tragici la musica, eseguita dal vivo, che sottolinea e enfatizza l’intenso dialogo corpo/anima della vittima, quasi una sorta di dissociazione catartica nel momento che lo stupro avviene.

Come mette in evidenza il titolo, è la storia di uno stupro, la storia di un corpo violato e maltrattato e quella della sua anima, che assiste impotente alla violenza. L’autrice ancora una volta mostra in tutta la sua concretezza e trasparenza un triste spaccato della nostra realtà sociale: la violenza verso la donna. Un tema che quasi quotidianamente riappare tra le cronache dei giornali. La Masielli mette lo spettatore davanti ad un’esperienza forte e amara, ma che allo stesso tempo viene stemperata dalla sua grande capacità di creare atmosfere surreali, caratteristica privilegiata dei suoi racconti. Il crudo e l’amaro non vengono mai mostrati nella loro efferatezza, ma riassorbiti nel racconto teatrale che consente di operare il necessario distacco e approfondimento etico. Tacchetti rossi è una storia dalle tinte forti in cui però si mescolano con sapienza la leggerezza delle riflessioni e dove la forza d’animo femminile emerge in tutta la sua grandezza.

La regia ha voluto dare rilevanza ai sentimenti e ai pensieri affannosi e tumultuanti che accompagnano il tragico episodio, attraverso l’incalzante alternanza di due voci recitanti: quella del corpo e quella dell’anima, rappresentate da due diverse figure femminili (come nella migliore tradizione iconica e letteraria). Un apporto fondamentale viene dato all’esibizione dal vivo del Quintetto d’Archi che accanto alla comunicazione vocale regala inframezzi musicali di grande respiro, in grado potenziare al massimo l’enfasi del racconto attraverso delle suggestive e coinvolgenti melodie. Riguardo le scelte scenografiche, si è voluto seguire il principio dell’abbandono di tutto ciò che non fosse necessario al racconto, così da concentrare l’attenzione dello spettatore sui significanti della storia. Ciò in virtù della convinzione che il palcoscenico sia un luogo di sogno, di fantasia, di immaginazione e di simboli, dove l’evocazione, sopra ogni cosa, gioca il ruolo principale di trasportare il più possibile lo spettatore all’interno della situazione che si sta svolgendo sulla scena. Per lo stesso motivo si è scelto di eliminare quasi completamente la cosiddetta “attrezzeria di scena”, magistralmente sostituita suggerimenti musicali e movimenti danzanti.

In scena Tiziana Giletto e Nadia Perciabosco. Musica dal vivo del Quintetto d’archi composto da Elvin Dhimitri, primo violino dell’ Orchestra Filarmonica di Tirana, Roberta Mammucari, Ilia Kanani, Valentino Ferraro e Doriano Roccon.

Anfiteatro "La quercia del Tasso” (Passeggiata del Gianicolo – Roma)
Orario spettacolo Ore 21,00
Info: 06 5750827 www.anfiteatroquerciadeltasso.com