Teo Teocoli

Il comico milanese, impegnato nell’appuntamento di Roma della sua tournée, rivela i propri progetti futuri e quelli falliti, con sincerità e qualche “frecciatina”. E un rammarico: “C’è poco spazio per i giovani talenti”

 

 

Teo Teocoli

di Gipro

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Roma, venerdì 23 ottobre 2009 – Al via la lunga stagione teatrale di Teo Teocoli che, alla sesta stagione teatrale consecutiva, ha presentato al teatro Sistina a Roma il nuovo show “La compagnia dei giovani”. La tournée toccherà oltre venti città italiane e, dal 28 al 31 ottobre, si alzerà il sipario a Napoli. L’appuntamento romano al teatro Sistina è previsto dal 13 al 17 e dal 20 al 24 gennaio del 2010, per poi chiudere il palcoscenico a Trieste il 25 aprile del 2010. Teo, maestro di improvvisazione, regalerà al pubblico presente un “one man show” basato sull’arte dell’ironia per un teatro che diverte e sorprende.

 

Ironico, simpatico, pungente, il comico milanese a ruota libera, senza ipocrisia, ricostruisce il percorso della sua vita professionale con stoccate al suo amico (?) Adriano Celentano. “Sarà una lunga tournée teatrale – dice Teocoli – che mi impegnerà anche fisicamente. Spero di recuperare al più presto dopo l’incidente in moto. La compagnia dei giovani è composta da artisti che, oltre ad aver avuto successo in Italia, in questi anni si sono affermati anche all’estero, tipo Toni Dallara, che ha vinto festival della musica in Spagna, Giappone e Corea. Per il futuro vorrei rilanciare il progetto Derby, storico teatro milanese, per tentare di riproporre il dialetto milanese ai giovani che oggi non conoscono assolutamente”.

 

Con la mente al passato, l’artista milanese ci svela i suoi progetti futuri. “Al Derby non ho mai fatto satira politica, attualità o cronaca, al contrario di Iannacci e Gaber che puntavano su queste tematiche; ho sempre tentato di fare i personaggi che mi hanno poi accompagnato nella mia carriera artistica. La televisione mi piacerebbe farla – continua il Teo nazionale con il sorriso negli occhi -. Forse potrei presentare Sanremo, ma ancora non ho ricevuto nessuna chiamata. Ho provato a fare “I fatti vostri” con il contratto già firmato, ma hanno chiamato Pupo. Mi sono proposto con Simona Ventura, ma non si è concretizzato nulla ed infine mi sarebbe piaciuto fare Xfactor, ma hanno chiamato Claudia Mori. Insomma in questo momento è molto difficile potermi collocare con idee di un certo valore nella televisione italiana”.

 

Pungente, sincero, Teocoli spiega i rapporti con Adriano Cementano, non del tutto amichevoli dopo un passato di lunga collaborazione. “Sfatiamo immediatamente questa diceria che sono amico di Celentano. Con lui non si può far carriera, fondamentalmente è un egoista. Per il prossimo spettacolo teatrale, avevo chiesto ad Adriano di poter scrivere un qualcosa che lo riguardasse, ma lui non mi ha autorizzato, probabilmente il suo nome ha il vincolo del copyright”.

 

Teocoli, da serio professionista, attento conoscitore del mondo dello spettacolo non risparmi neanche i giovani comici che affollano i palinsesti televisivi. “Gli attori del passato hanno fatto la gavetta. Ricordo che Cochi e Renato fecero per cinque anni l’apertura dello spettacolo al Derby. I giovani attori con trasmissioni tipo Zelig o Colorado, dopo vari passaggi televisivi, scompaiono definitivamente dal mondo dello spettacolo”.

 

Viva la sincerità. Viva Teo.

Di Massimo Marciano

Fondatore e direttore di La Città Metropolitana. Giornalista professionista, youtuber, presidente e docente dell'Università Popolare dei Castelli Romani (Ente accreditato per la formazione professionale continua dei giornalisti), eletto più volte negli anni per rappresentare i colleghi in sindacato, Ordine e Istituto di previdenza dei giornalisti. Romano di nascita (nel 1963), ciociaro di origine, residente da sempre nei Castelli Romani, appassionato viaggiatore per città, borghi, colline, laghi, monti e mari d'Italia, attento osservatore del mondo (e, quando tempo e soldi lo permettono, anche turista). La passione per la scrittura è nata con i temi in classe al liceo e non riesce a distrarmi da questo mondo neanche una donna, tranne mia figlia.