Sora (Frosinone), lunedì 13 agosto 2018 – Una sanità migliore passa anche per la possibilità di accedere alle strutture sanitarie in sicurezza. E per sicurezza, la Uil intende anche quella stradale. Un appello è stato lanciato dal sindacato perché si presti attenzione alla viabilità di accesso all’ospedale di Sora, nel frusinate.

La Federazione poteri locali della Uil della provincia di Frosinone continua a vigilare sull’apertura della strada per l’Ospedale di Sora, facendo seguito ad altri interventi operati nel passato sul tema. Secondo il sindacato del settore pubblico, malgrado si sia provveduto alla sistemazione del manto stradale ed all’installazione della necessaria segnaletica orizzontale, si rilevano pericolose criticità che continuano ad insistere sull’arteria.

«Come rappresentanza sindacale – fa sapere la Uil in una nota diffusa oggi -, ci preme far notare che a tutt’oggi continuano ad esistere fattori ed elementi di pericolosità per questo importante snodo stradale, visto che sul suo percorso esistono varchi di accesso non regolari che rappresentano vere e proprie trappole per gli utenti ed anche per il personale che opera nella struttura».

Per la Uil-Fpl non si può continuare con interventi parziali e non definitivi su questo tratto stradale che, stando così le cose, «anziché migliorare l’accesso all’ospedale, ne aumenta paradossalmente la pericolosità». Il richiamo ad un’accurata e definitiva sistemazione dell’area arriva ancora da Paolo Pandolfi, segretario territoriale, e da Ciro Savona, segretario organizzativo della Uil-Flp di Frosinone.

I due esponenti sindacali chiedono di «non continuare con proclami, annunci e quant’altro, per non arrivare poi mai alla soluzione definitiva del problema, ma ad adoperarsi affinché alla strada d’accesso principale all’ospedale Ss. Trinità di Sora, vengano rapidamente ripristinati tutti i parametri di sicurezza. La Uil-Fpl continuerà a vigilare affinché i disagi reali ed i pericoli potenziali su quest’arteria siano definitivamente eliminati, per evitare così all’utenza ed al personale sanitario di pagare conseguenze addebitabili ancora alla superficialità dei soliti noti».

Di Stefania Basile

Sono nata nel 1977 all'estremità meridionale della Calabria tirrenica, nella città di Palmi, che si affaccia sullo stretto di Messina e sulle splendide isole Eolie. Amo le mie origini e Roma, la città dove vivo per motivi professionali. Come diceva la grande Mia Martini: «il carattere dei calabresi a me piace moltissimo. Possiamo sembrare testardi, un po' duri, troppo decisi. In realtà siamo delle rocce, abbiamo una grande voglia di lavorare e di vivere. Io non sono di origine, io sono proprio calabrese!».

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