Oggi, nell’ultima, estrema, declinazione del mito euripideo, in scena col titolo “Edema”, ci si domanda chi sia veramente Medea

di Antonella Furci
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Roma, giovedì 22 gennaio 2009 – Nella nuova scrittura del mito di Euripide, in scena dal 20 al 25 gennaio al Teatro Vascello, per la regia di Flavio De Bernardinis, si rivisita in chiave moderna e attuale il mito di Medea. Qui è chiamata Edema. L’edema è un segno di violenza che affiora sulla pelle e la donna, bella e sola, ne ha due, come i suoi sventurati figli. La pièce è un assolo della protagonista, rinchiusa in uno spazio claustrofobico, forse una cella, la quale discorrendo con le proprie forme pensiero che sono il pubblico e i tre musicisti in scena con lei, dichiara la sua innocenza di fronte al sulfureo tribunale dell’uomo (una voce fuori scena). Il trio di musicisti, che cadenzano la performance, l’accompagnano e la sostengono mentre all’improvviso irrompe sulla scena una voce misteriosa che tenta di catturarle l’anima. Colpevole o innocente, il suo destino è ormai segnato nella stanza oscura in cui si trova e solo l’arrivo del Padre, del Sole, la potrà salvare.

La tragedia euripidea è qui radicalmente modificata, infatti, l’idea dell’infanticidio che viene suggerita è subito rifiutata dalla protagonista. Edema è innocente e l’attenzione è puntata sul fatto che è straniera e a causa delle sue arti magiche, è ritenuta colpevole di sciagure e calamità. Questa versione moderna del mito di Medea sottolinea l’aspetto più intimo della condizione femminile che dall’archetipo dell’età classica la rilancia nella società e cultura contemporanee. Gli studenti di oggi, a teatro, potranno conoscere una Medea più attuale e scoprire in questo modo che vive anche accanto a noi. Come nell’età classica, il teatro è ancora il luogo in cui viene fatto il confronto dialettico tra ciò che siamo e ciò da cui proveniamo, per questo è prevista una serata a tema in cui  alla fine della rappresentazione, esperti e studiosi affronteranno col pubblico le implicazioni più segrete che lo spettacolo ha proposto.

Ad interpretare la maga è l’attrice Barbara Montanari, accompagnata dalla voce fuori campo di Severino Briccarello e dal "coro" di musicisti rock composto da Francesco Lombardi (tastiere), Fabio De Bernardinis (batteria e percussioni), Valerio Palma (chitarre) e Gianmarco Palma (basso). A fare da sfondo alle scene sono i quadri della pittrice Francesca De Angelis.