L’evento sul cibo come veicolo di cultura in combinazione con arte e scienza. A Roma, al Teatro Eliseo, una giornata di beneficenza per  fruire dei piaceri del cibo

di Barbara Santamato
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Roma, domenica 8 febbraio 2009 – Cibo, arte e sostenibilità ambientale sono gli elementi su cui si fonderà l’ evento Soul Food, previsto al Teatro Eliseo di Roma il 17 marzo prossimo. La creazione di Soul Food è sorta alcuni anni fa grazie alla partecipazione volontaria di organizzatori, artisti e scienziati per cofinanziare il futuro di Diol Kadd, un piccolo villaggio senegalese di 300 abitanti, per evitare la fuga dei giovani verso Dakar.

Lo spettacolo avrà inizio con una prima parte dedicata alla biodiversità e al consumo sostenibile, presentata da Donpasta (gastrofilosofo musicale) e moderata da vari esperti tra cui: Gianguido Palumbo (collaboratore dell’Associazione Takku Ligey -“darsi da fare assieme”- di Diol Kadd-Senegal e Ravenna-Italia.), Stefano Masini (direzione ambiente della Coldiretti), Gianluca Brunori (professore ordinario presso il Dipartimento di Agronomia e Gestione dell’ Agroecosistema – Università di Pisa), Luca Colombo (presidente Comitato Tecnico Scientifico Fondazione Diritti Genetici), Vittorio Leproux (vicepresidente Pangea – Niente Troppo) e con il contributo scientifico di José Esquinas (Università Politecnica di Madrid e Università di Cordova) Marcello Buiatti (Professore ordinario di genetica – Università Firenze).

La seconda parte della serata, moderata da David Riondino, sarà dedicata alla rappresentazione, il tutto a favore dell’Associazione senegalese di ColtivAttori Takku Ligey. Ragazzi e ragazze si mostrano Coltivattori, seguendo le 3T: Terra, Teatro e Turismo responsabile. La formazione teatrale è composta da attori senegalesi  e italiani, cosicché la gestione dei fondi sarà garantita da stessi partner senegalesi e italiani con i loro esperti, con progetti cofinanziati dalle Province di Ravenna e Lecce, dal Comune e dal Teatro di Ravenna, dall’OIM Org. Internaz. Migrazioni con il Ministero degli Affari Esteri.

Il cibo unisce, è memoria e conoscenza in una dimensione socio-culturale, è studio ambientale lì dove si impara ad apprezzarne le diverse tipologie come quella agroalimentare ed è economia lì dove si analizza la distorsione tra coltivatore, trasformazione industriale ed attuale guadagno. L’evento mette insieme scienza ed arte come espressione per tutte queste tematiche in un binomio apparentemente antitetico, ma di fatto simbiotico, perché il cibo è cultura, luogo sociale, punto di incontro di storie e persone.