Con l’intenso e toccante testo del drammaturgo francese Eric Emmanuel Schmitt, Oscar e la Dama Rosa, Valeria Valeri chiude il cartellone estivo di Frascati, la piccola cittadina  alle porte di Roma, che quest’anno ha ottenuto un grande successo di pubblico

di Thomas L. Corona
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Frascati, sabato 1 agosto 2009 – Si chiude con lo spettacolo Oscar e la Dama Rosa, di Eric Emmanuel Schmitt con la partecipazione straordinaria, nel ruolo di protagonista al femminile, di Valeria Valeri il Festival delle Ville Tuscolane. Si tratta di un testo molto particolare che fa parte di un percorso in cui il teatro diventa veicolo di confronto tra religioni, società, etnie, che andrà in scena nella secentesca Villa Torlonia di Frascati domenica 2 agosto 2009 alle ore 21 con ingresso libero. La scelta è caduta su di un autore importante come Schmitt e su un’attrice di grande sensibilità e raffinata professionalità come Valeria Valeri. Schmitt oggi è uno dei romanzieri e drammaturghi francesi di maggior successo al mondo. Le sue opere sono state tradotte in 25 lingue e rappresentate in 30 nazioni. L’interpretazione toccante e raffinata di Valeria Valeri ha raccolto consensi di critica e di pubblico in Italia. E’ uno spettacolo molto delicato e toccante. Una visione del rapporto con Dio pregna di grande umanità e di un’identità religiosa profondamente calata nella quotidianità. Dio visto con gli occhi di chi non crede, perché troppo piccolo per decidere criticamente dell’esistenza di qualcosa che esista, oltre l’umana comprensione.

«Il Festival delle Ville Tuscolane si chiude con uno straordinario spettacolo che vede protagonista la grande attrice Valeria Valeri in un testo teatrale fra i più moderni e i più toccanti del drammaturgo francese Emmanuel Schmitt – dichiara il Sindaco Stefano Di Tommaso -. Il Festival è stato seguito con grande interesse dal pubblico, presentando spettacoli divertenti e interessanti. Questo successo è stato determinato anche dalle tante compagnie e associazioni del territorio, che hanno realizzato eventi importanti, dimostrando il grado di preparazione e di professionalità maturato e confermando la coerenza di una linea di politica culturale che in questi anni ha favorito il loro sviluppo e il loro protagonismo».