A tavola si consumano sempre meno pane, pasta, frutta, verdura, extravergine. In calo anche il tradizionale bicchiere di vino

di Massimo Silvi
msilvi@lacittametropolitana.it

Roma, lunedì 24 novembre 2008 – È a rischio il primato di longevità che contraddistingue gli italiani. E la causa è nel progressivo ed inesorabile abbandono di uomini e donne della dieta mediterranea. È quanto afferma la Coldiretti nel commentare lo studio della rivista Lancet sulla longevità dei 25 paesi dell’Unione dal quale si evidenzia che i maschi italiani sono i più longevi in Europa (aspettativa di vita di 80,4 anni), le donne al secondo posto dopo la Francia (85,4).Pane, pasta, frutta, verdura, extravergine e il tradizionale bicchiere di vino consumati a tavola in pasti regolari hanno consentito agli anziani italiani di conquistare fino ad ora il record della longevità, ma oggi tutto ciò è a rischio per il progressivo abbandono, soprattutto nelle giovani generazioni, dei principi base della dieta mediterranea.

Consumi di frutta e verdura ridotti del 20 per cento
Negli ultimi cinque anni gli italiani nonostante le conferme scientifiche sull’impatto positivo sulla salute e sulla longevità sembrano abbandonare la dieta mediterranea, facendo registrare un meno 20 per cento sui consumi di frutta e verdura – sottolinea la Coldiretti -. In Italia anche nel 2008 si è verificato un ulteriore calo dei consumi di frutta (- 2,6 per cento), olio di oliva (-2,8 per cento), pane (-2,5 per cento), vino (-0,9 per cento) e verdura (-0,8 per cento), sulla base dei dati Ismea Ac Nielsen relativi al primo semestre. La spesa alimentare – prosegue la Coldiretti – è la seconda voce dopo l’abitazione e assorbe il 19 per cento della spesa mensile totale delle famiglie, per un valore di 466 euro al mese destinati nell’ordine principalmente all’acquisto di carne per 107 euro, di frutta e ortaggi per 84 euro, di pane e pasta per 79 euro e di latte, uova e formaggi per 62 euro, pesce per 42 euro, zucchero, dolci e caffé per 32 euro, bevande per 42 euro e 18 euro per oli e grassi.

Continua a crescere il numero di giovani obesi
I cambiamenti delle abitudini alimentari – sostiene la Coldiretti – cominciano ad avere effetti preoccupanti con un terzo dei ragazzi italiani obeso o in sovrappeso proprio a causa della minore attività fisica ma anche della scorretta alimentazione con il consumo eccessivo di cibi grassi e ricchi di zucchero come le bibite gassate. Il sovrappeso e l’obesità incidono notevolmente anche sulla salute perché sono – sottolinea la Coldiretti – un importante fattore di rischio per molte malattie come i problemi cardiocircolatori, il diabete, l’ipertensione, l’infarto e alcuni tipi di cancro. Secondo la recente consultazione effettuata dall’Unione Europea risulta inoltre che le malattie collegate direttamente all’obesità sono responsabili di ben il 7 per cento dei costi sanitari. Occorre pertanto intervenire nelle case e nelle scuole con una maggiore attenzione ai menù, anche nelle mense dove deve essere garantita la presenza di cibi sani come i prodotti tradizionali e la frutta e verdura locale che troppo spesso mancano dalle tavole delle giovani generazioni. Favorire un consumo responsabile a favore di alimenti locali, freschi e sani come spremute, frutta e verdura di stagione anche da sgranocchiare e in grado di assicurare senso di sazietà e garantire un adeguato apporto idrico può contribuire – sottolinea la Coldiretti – a sconfiggere i problemi di eccesso di peso e obesità.

Il progetto “Educazione alla Campagna Amica”
La Coldiretti sta realizzando il progetto "Educazione alla Campagna Amica" che coinvolge oltre centomila alunni delle scuole elementari e medie in tutta Italia, che partecipano ad oltre tremila lezioni in programma nelle fattorie didattiche e agli oltre cinquemila laboratori del gusto organizzati nelle aziende agricole e in classe. L’obiettivo è quello di formare dei consumatori consapevoli sui principi della sana alimentazione e della stagionalità dei prodotti per valorizzare i fondamenti della dieta mediterranea e ricostruire il legame che unisce i prodotti dell’agricoltura con i cibi consumati ogni giorno.

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