La pièce, tratta da “Il Grigio” di Giorgio Gaber, porta in scena una riflessione sulla difficoltà di crescere senza aver fatto i conti con il proprio passato. Uno spettacolo intenso, emozionante che non lascia spazio a distrazioni

 

di Marco Valerio Moretti
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Roma, mercoledì 24 marzo 2010 – Tratto dal testo “Il Grigio”, di Giorgio Gaber, la compagnia Io Mai, porta in scena “Svegliami” al Teatro dei Contrari dal 10 al 14 marzo. Un uomo, Antonio, i suoi trent’anni, le sue scelte, le sue paure e un monolocale da arredare, come la sua esistenza. Sembra tutto calmo, scatoloni da sistemare, pareti da pitturare, una piantina da annaffiare. La tv accesa del suo vicino di casa sembra essere l’unico disturbo alla sua giornata. Ma non è cosi. Un rumore, un impercettibile rumore fa saltare i nervi di Antonio. Un topo lo assilla, specchio che riflette le sue ansie, lo angoscia talmente tanto da escogitare qualunque piano per stanarlo. La spietata caccia al ratto diventa il motivo della sua esistenza. Il ragazzo cerca in ogni modo di catturare il topo,  ma in realtà cerca solo di catturare se stesso. In uno spettacolo intenso, emozionante che non lascia spazio a distrazioni, Luca Di Giovanni, autore, regista e interprete del testo, mescola la grinta del giovane alla ricerca di un equilibrio e le paure di un uomo che tira le somme della sua esistenza. Un passato da seminarista, un padre comunista, una madre che lo assilla e lo fa con l’unico mezzo che mette in contatto Antonio con il mondo esterno: il telefono. Quell’apparecchio che ripetutamente squilla disturbando al sua caccia al topo in quel monolocale diventato una prigione. Svegliami. uno spettacolo che catalizza l’attenzione del pubblico, lo trascina nella vita di un uomo e nel suo grido di aiuto ad un Dio che ha dimenticato gli  uomini sula terra. Quel Dio che ha mandato il ratto a risvegliare le paure, i sensi di colpa, i rimorsi di un giovane che crede di aver sbagliato tutto nella vita ed ora, con la solitudine, cerca di rimediare.